Ha sgozzato tre bambine: per giorni i media hanno mentito, negando fosse islamico
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Non è un evento isolato ma un riflesso di una pratica più ampia dove la verità viene sacrificata sull’altare della società multietnica. In un mondo dove la verità è spesso la prima vittima, la lezione da imparare è semplice: i giornalisti mentono, sempre.
Il caso Southport continua ad alimentare polemiche in Uk. Il ritrovamento di materiale terroristico (materiale per produzione di tossine e manuale di Al Qaeda) nella casa di Axel Rudakubana, il giovane di origine ruandese che ha ucciso 3 bambine, avviene infatti subito poco dopo… pic.twitter.com/CvfIWCvGBB
— Leonardo Panetta (@LeonardoPanetta) October 30, 2024
**Il Caso Southport: Un Tentativo di Controllo dell’Informazione**
Il caso Southport, che ha recentemente scosso l’opinione pubblica britannica, non è solo una tragedia umana, ma anche un esempio lampante di come le informazioni possano essere e vengano manipolate per mantenere l’ordine pubblico. Axel Rudakubana, un giovane di origine ruandese, ha commesso un atto orribile sgozzando tre bambine. Quello che segue è un episodio di censura e manipolazione che merita un’analisi approfondita.
**Il Ritrovamento e la Soppressione delle Informazioni**
Poco dopo l’arresto di Rudakubana, le forze dell’ordine hanno scoperto nella sua abitazione materiale terroristico islamico, tra cui manuali per la produzione di tossine e documenti riconducibili ad Al Qaeda. Questo ritrovamento avrebbe potuto dare una luce diversa al crimine, suggerendo un movente terroristico. Tuttavia, il governo britannico ha deciso di non divulgare questa informazione al pubblico. La decisione è stata presa per evitare di esacerbare ulteriormente una situazione già tesa, data la rivolta anti-islamica che si era sviluppata in seguito al crimine.
**L’Impatto sulla Percezione Pubblica**
Questa omissione ha contribuito a plasmare un’immagine del colpevole come quella di un giovane che ha avuto un raptus momentaneo, una persona che ha perso il controllo, senza alcuna connessione con l’estremismo religioso: il solito pazzo, insomma. Per giorni, i media e il governo hanno negato che Rudakubana fosse musulmano, cercando di mantenere la narrativa di un atto isolato, non legato a questioni di terrorismo o immigrazione.
**Critiche e Riflessioni sull’Autorità **
Questa gestione dell’informazione solleva diverse questioni cruciali riguardo alla fiducia nelle istituzioni governative e nei media. Primo fra tutti, il tema della trasparenza: le autorità dovrebbero essere aperte riguardo alle informazioni che riguardano la sicurezza pubblica, specialmente quando tali informazioni potrebbero cambiare radicalmente la percezione di un evento criminale.
La scelta di sopprimere informazioni critiche, anche se motivata da una preoccupazione per l’ordine pubblico, mina la fiducia che i cittadini ripongono nel loro governo. Il caso Southport diventa così un monito: le autorità possono e spesso scelgono di mentire per controllare la narrazione pubblica, per evitare il caos sociale o per altre ragioni politiche.
**Conclusione**
Il caso Southport non è solo un evento isolato ma un riflesso di una pratica più ampia dove la verità viene sacrificata sull’altare della stabilità sociale nella società multietnica. In un mondo dove la verità è spesso la prima vittima, la lezione da imparare è semplice: mai fidarsi ciecamente delle informazioni ufficiali senza un sano scetticismo critico. I giornalisti mentono, semopre.
Chi diffonde fake news sono i governi e i media ufficiali.
Si, va bene, i media avranno nascosto come stavano veramente le cose ma hanno compensato ingrandendo a dismisura le colpe inventate dei maschi bianchi cristiani eterosessuali lavoratori padri di famiglia conservatori senza tatuaggi ecc ecc