Riparte il progetto Albania

Il progetto Albania, che prevede il trasferimento dei migranti in Albania, riprende lunedì con il rientro in mare della nave Libra della Marina Militare. Dopo l’istituzione dei Paesi sicuri, i centri di Shengjin e Gjadër sono pronti a riaprire le loro porte ai migranti provenienti da queste zone per procedere con le operazioni di asilo accelerate.

La nave Libra tornerà al largo delle coste dell’isola di Lampedusa, in acque internazionali, per recuperare eventuali migranti idonei a poter essere portati in Albania. A bordo della nave ci saranno anche operatori OIM per collaborare al riconoscimento dei soggetti fragili e non idonei al trasferimento.

Ultimo agguato al piano Albania

L’operazione Albania ha subito un nuovo ostacolo con l’interpellanza di un giudice di Bologna, Marco Gattuso, alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. Il giudice ha chiesto se il decreto preparato dal governo italiano possa essere considerato valido o se debba essere disapplicato in quanto l’Italia si è portata avanti rispetto all’UE. Questo tentativo di fermare l’operazione fa il paio con quello del tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento in Albania dei primi 14 migranti trasportati durante la prima missione.

Pd contro gli hotel per gli agenti

Il Partito Democratico ha criticato la decisione di utilizzare hotel per gli agenti di polizia in Albania, sostenendo che i fondi dovrebbero essere destinati a rendere più lussuosa la vita dei clandestini nei centri di accoglienza. La polemica è cresciuta in seguito alla notizia che i costi dell’operazione Albania sono sottratti alle spese per mantenere i clandestini negli hotel delle coop del Pd e del Vaticano

Il progetto Albania continua a suscitare dibattiti e controversie, ma il governo è determinato a proseguire con il suo intento di fermare in modo innovativo il fenomeno migratorio.