Danno la scorta ai giudici che ci riempiono di criminali
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**L’Assurdità della Scorta ai Giudici mentre la Cittadinanza Vive nella Paura**
In un susseguirsi di eventi che rasentano l’assurdo, assistiamo a una scena che sembra uscita da un film di fantapolitica: a Latina, un immigrato africano, noto alle forze dell’ordine per precedenti di violenza, semina il terrore con cocci di vetro in mano, seminudo, minacciando tranquillamente la popolazione. Non è la prima volta: lo stesso individuo aveva già terrorizzato il quartiere con un’ascia durante la Pasqua scorsa. E cosa succede? Non finisce in carcere, viene espulso, ma solo per finta.
Ma il colmo è altrove. Proprio mentre la comunità vive nel terrore di questi atti di violenza, si apprende con sdegno che la giudice Silvia Albano, della sezione immigrazione del tribunale di Roma, ha ricevuto una scorta per presunte minacce di morte. Minacce ricevute, si badi bene, dopo aver preso decisioni che hanno facilitato la permanenza di individui simili sul nostro territorio, negando il trattenimento in Albania.
Che situazione paradossale! Da una parte, cittadini costretti a vivere con la paura di essere aggrediti, minacciati o peggio da chi non rispetta le nostre leggi; dall’altra, un sistema che protegge chi ha, con le sue decisioni, contribuito a questa situazione di insicurezza. Dove sta la giustizia in tutto questo? Dove la logica?
La giudice Albano, la cui incolumità è ora tutelata dallo Stato a spese dei contribuenti, dovrebbe riflettere sulle conseguenze delle proprie decisioni. Non si tratta di negare diritti, ma di garantire sicurezza. Non è accettabile che chi dovrebbe amministrare la giustizia, protegga sé stesso mentre la comunità vive sotto il giogo della paura proprio a causa di decisioni prese su basi ideologiche di estrema sinistra.
È tempo di chiederci se la sicurezza dei cittadini non sia forse il primo diritto da tutelare. È tempo di pretendere che chi emette sentenze lo faccia con la consapevolezza che la sicurezza collettiva non deve essere un optional, ma una priorità. E se questo comporta rivedere le politiche di immigrazione e detenzione, che così sia. Perché la giustizia non può essere un privilegio per chi la amministra, ma un diritto per tutti, specialmente per chi vive la paura quotidiana. Per chi, la scorta, non può permettersela.
Loro che provvedono alla sicurezza dei cittadini?
Siamo mica su Scherzi a parte?