Trump pronto a licenziare 50mila burocrati di sinistra: Meloni deve farlo in Italia
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Se il governo non licenzia la burocrazia rossa, non potrà mai governare. La democrazia, del resto, è la dittatura della maggioranza. E’ tempo di mettere a cuccia le minoranze iperattive e moleste finanziate da speculatori globalisti per portare avanti politiche anti-nazionali.
**Schedule F: La via per un governo della maggioranza**
Donald Trump ha dimostrato durante la campagna elettorale una chiara e determinata visione per esercitare un controllo diretto sul governo federale e per ristabilire l’ordine contro quelli che considera attacchi ingiustificati da parte dei democratici e dei pubblici ministeri che lo hanno incriminato. La sua squadra ha fornito piani dettagliati per realizzare queste ambizioni, e tra questi, spicca l’ordine esecutivo conosciuto come Schedule F.
Schedule F è stato introdotto da Trump alla fine del suo primo mandato ma non è mai stato attuato. Questo ordine avrebbe riclassificato una larga fetta della burocrazia federale, probabilmente più di 50.000 persone, come nomine politiche. Questo permetterà a Trump di sostituire funzionari ‘indipendenti’ di sinistra con persone di fiducia, in grado di seguire le sue direttive senza remore e quindi di applicare la volontà della maggioranza e non delle oligarchie globaliste. Trump ha promesso di ripristinare Schedule F “immediatamente” se fosse tornato in carica, e non c’è motivo di dubitare della sua determinazione.
Con una burocrazia resa più politica e la rimozione di infiltrati del deep state come l’ex Segretario alla Difesa Jim Mattis, Trump potrebbe implementare politiche che mirano a proteggere le libertà democratiche fondamentali, piuttosto che minacciarle, come si è sostenuto.
Tra le proposte, si annoverano l’indagine su figure democratiche di spicco per presunte irregolarità, il perseguimento di amministratori elettorali locali per garantire l’integrità delle elezioni, l’uso dell’autorità regolamentare per sanzionare corporazioni che agiscono contro l’interesse nazionale, e la riforma dei media pubblici per assicurare che essi rappresentino in modo equo tutte le voci del paese, piuttosto che diventare strumenti di propaganda.
Anche in Italia, se il governo vuole governare efficacemente, dovrebbe considerare l’adozione di un meccanismo simile a Schedule F per rimuovere la burocrazia di sinistra, spesso accusata di ostacolare la volontà della maggioranza. Un esempio lampante sono le cosiddette “toghe rosse”, magistrati ostili alle leggi volute dalla maggioranza. La vera opposizione alla democrazia è nelle burocrazia.
La visione di Trump non è di trasformare gli Stati Uniti in una versione di governo che risponda prontamente alla volontà popolare espressa nelle elezioni. L’idea non è di minare la democrazia, bensì di assicurarsi che essa funzioni come dovrebbe, con un governo che possa attuare le politiche per cui è stato eletto.
Invece di vedere questo come una minaccia alla democrazia, possiamo considerarlo un’opportunità per rendere il governo più responsabile e meno suscettibile a blocchi ideologici o a una burocrazia che si perpetua autonomamente. È il momento per gli Stati Uniti, e per l’Italia, di adottare misure che assicurino che la volontà dei cittadini sia rispettata e implementata efficacemente dal governo eletto. La democrazia, del resto, è la dittatura della maggioranza. E’ tempo di mettere a cuccia le minoranze iperattive e moleste finanziate da speculatori globalisti per portare avanti politiche anti-nazionali.
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