In Toscana il PD indottrina i vostri figli a non essere maschi
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In Toscana il PD impone “lezioni di educazione affettiva” per i bambini italiani. Il Pd vuole trasformare i vostri figli maschi in donnicciole femminilizzate pronte a fare la transizione. Mentre agli invasori viene insegnato a dominare, ai vostri figli verrà insegnato a subire ed essere dominati.
**L’Indottrinamento nelle Scuole Toscane**
In Toscana, sotto l’amministrazione del Partito Democratico (PD), si sta promuovendo un’iniziativa che solleva non poche polemiche: l’introduzione di “lezioni di educazione affettiva” nelle scuole. Questa mossa, secondo alcuni critici, non è solo un tentativo di educare alla diversità e all’inclusività – già di per sé una oscenità – ma rischia di essere come un’operazione di indottrinamento con forti connotazioni ideologiche.
**Il Progetto di Educazione Affettiva**
L’educazione affettiva, nelle intenzioni dichiarate, dovrebbe aiutare i bambini a comprendere le proprie emozioni, sviluppare empatia e costruire relazioni sane. Tuttavia questi programmi hanno un’agenda nascosta. Si sostiene che il PD stia cercando di influenzare l’identità di genere dei giovani studenti, in particolare dei maschi, spingendoli verso un modello di mascolinità “femminilizzato”.
**Chi Beneficia e Chi no?**
Un punto di particolare controversia riguarda il trattamento differenziato degli studenti in base alla loro origine. Mentre i bambini italiani sarebbero esposti a queste lezioni, sembra che non ci sia lo stesso zelo nel promuovere l’educazione affettiva tra gli immigrati, che rappresentano circa il 9% della popolazione italiana, includendo anche coloro che sono in situazione irregolare, eppure sono responsabili di una percentuale sproporzionatamente alta delle violenze sessuali commesse: andassero ad insegnare ‘affettività’ ai loro amici afroislamici.
**Un’Agenda Politica?**
La critica più accesa è che questa educazione affettiva sia in realtà una forma di manipolazione culturale. Si afferma che mentre ai bambini italiani viene insegnato a “subire” e ad accettare passivamente una certa ideologia di genere, altri gruppi, specialmente quelli che non rientrano nel “profilo desiderato” dalle politiche attuali, non sarebbero soggetti alle stesse dinamiche educative. Questo dualismo è visto come un tentativo di mantenere il controllo culturale e sociale, favorendo alcuni gruppi a discapito di altri.
**I Mostri di Firenze**
Il riferimento ai “Mostri di Firenze” e al Forteto, un luogo tristemente noto per i gravi abusi che vi sono avvenuti, viene evocato come un esempio estremo di come l’ideologia possa sfociare in pratiche dannose. Il timore è che, sotto la copertura di nobili intenzioni educative, si possa celare un pericoloso indottrinamento che potrebbe avere effetti negativi a lungo termine sulla psiche dei giovani.
**Conclusione**
L’educazione deve essere un processo libero da pregiudizi e agende politiche, con l’obiettivo principale di formare cittadini consapevoli e critici, capaci di pensare in modo autonomo. La preoccupazione che emerge è che, invece di promuovere una comprensione autentica dell’affettività e delle relazioni, queste lezioni potrebbero servire a diffondere un’ideologia specifica, con conseguenze potenzialmente dannose per lo sviluppo individuale e sociale dei bambini. La società toscana, e italiana più in generale, dovrebbe riflettere su come garantire che l’istruzione rimanga un faro di libertà intellettuale piuttosto che uno strumento di conformismo ideologico.
“… andassero ad insegnare ‘affettività’ ai loro amici afroislamici… ”
Ma chè sèi scemo? Quelli prima me menano e poi me sderenano senza vaselina!