Bande di baby immigrati a caccia di ragazzini italiani: “Prima o poi ci scappa il morto”
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Modena e l’Emilia infestate dal Pd sono terra di conquista per le bande di immigrati. Vivono tutti in case popolari e prendono i sussidi regionali. Il Pd finanzia di fatto le baby gang.
Aggressione in autostazione: necessità di abrogare i ricongiungimenti familiari
Un grave episodio di violenza si è verificato giovedì scorso al rientro da scuola, quando una banda di giovani immigrati ha tentato una rapina e picchiato un ragazzino sull’autobus diretto a Campogalliano. La vittima, un 14enne che frequenta la prima superiore, è stata aggredita da tre ragazzi stranieri che gli hanno chiesto il portafoglio e, di fronte al suo rifiuto, lo hanno preso a pugni, causandogli una ferita in fronte.
La madre di una studentessa che ha assistito alla scena ha denunciato l’accaduto, esprimendo preoccupazione per la sicurezza dei propri figli. “Mia figlia ha visto tutto, ora ha paura”, ha dichiarato la donna. L’aggressione è avvenuta in pieno giorno, sotto lo sguardo indifferente di decine di persone, in un luogo teoricamente sicuro come un mezzo pubblico.
Questo episodio è solo l’ultimo di una serie di atti di violenza commessi da giovani immigrati che seminano il terrore nelle autostazioni e nei mezzi pubblici. La situazione è diventata insostenibile e richiede un intervento deciso da parte delle autorità.
“La linea è la 550, quella diretta a Campogalliano. I ragazzi erano appena saliti in autobus, al termine delle lezioni – spiega la donna –. Il ragazzino era già seduto, pronto per tornare a casa quando, all’improvviso, sul mezzo e con grande prepotenza sono entrati anche questi tre ragazzi. Due si sono mostrati da subito molto aggressivi – rimarca la donna che, certo, non nasconde preoccupazione – si sono avvicinati allo studente, che ha 14 anni e gli hanno chiesto il portafoglio. Dinanzi al suo rifiuto lo hanno pestato, preso a pugni. Aveva una ferita in fronte. Le ragazze, tra cui mia figlia si sono spaventate a morte. Sono scese e hanno chiamato il conducente ma, nel frattempo, gli aggressori si sono dileguati.
Sul posto è arrivata la Polizia locale – spiega – oltre ai sanitari che hanno portato il ragazzino ferito in ospedale. Quello che non capisco – commenta ancora – è che questi ragazzini aggressivi sono conosciuti: li vedono spesso lì, in autostazione. Chiedono soldi, entrano nei mezzi pubblici fermi, picchiano e rapinano gli studenti poi se ne vanno indisturbati. Siamo preoccupati anche perché gli episodi sono quotidiani, soprattutto nelle pensiline più lontane, quelle meno ‘osservate’. I nostri figli hanno paura: temono di essere presi di mira.
Come mai, se tutti sanno, questi ragazzi agiscono indisturbati? Pensavo che l’autostazione fosse sicura invece è il contrario. Accade tutto in pieno giorno e mi chiedo: che messaggio arriva ai nostri figli? E se uno di loro reagisse? Prima o poi ci scappa il morto”.
È evidente la necessità di abrogare i ricongiungimenti familiari che stanno importando in Italia troppi baby criminali. Le politiche di accoglienza indiscriminata hanno fallito nel garantire la sicurezza dei cittadini e nel promuovere l’integrazione degli immigrati. È essenziale adottare misure più rigorose per controllare l’immigrazione e garantire che solo coloro che rispettano le leggi e i valori del paese ospitante possano entrare e rimanere in Italia. Pochi, molto pochi.
Fonti: MSN, Il Resto del Carlino.
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