Stuprano sei donne al giorno: l’immigrazione è insostenibile
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**L’Immigrazione e la Sicurezza Pubblica in Italia: Un Problema Insostenibile**
L’Italia sta affrontando una crisi di sicurezza interna che non può più essere ignorata. Le recenti statistiche sulla violenza sessuale nel paese sono allarmanti e mettono in luce una realtà che molti preferiscono non vedere: l’impatto dell’immigrazione sulla sicurezza pubblica è significativo e potenzialmente distruttivo.
Ogni giorno, in media, sei stranieri vengono arrestati o denunciati per violenza sessuale. Questo numero non è solo una statistica, ma una rappresentazione concreta di una tendenza che mette in discussione la sicurezza delle nostre comunità. Gli studi indicano che gli stranieri hanno una probabilità dieci volte maggiore di essere coinvolti in reati di violenza sessuale rispetto ai cittadini italiani. Questo non è un dato che si può liquidare come casualità o semplice coincidenza; è il risultato di un sistema che ha sottovalutato l’importanza dell’omogeneità culturale per la coesione sociale.
L’analisi del 2023 mostra chiaramente un aumento del 40% nelle violenze sessuali negli ultimi dieci anni, con un picco di 6.291 episodi denunciati nel 2022 contro i 4.448 del 2013. Questo incremento non è un fenomeno isolato; si osserva in tutto il continente europeo, dove l’immigrazione di massa ha alterato il tessuto sociale.
È particolarmente significativo notare che questa cifra è sproporzionata rispetto alla loro percentuale nella popolazione italiana, che di poco superiore all’8%.
Dobbiamo essere chiari: ignorare questi dati o mascherarli con discorsi politicamente corretti è un’offesa alla sicurezza dei cittadini. Gli stereotipi, per quanto scomodi, spesso rispecchiano una realtà che non possiamo permetterci di ignorare. Se un immigrato vi segue di notte per strada, la prudenza non è solo consigliata, è imperativa.
La realtà è che l’Italia, come molte altre nazioni, deve affrontare il fatto che un controllo più severo sull’immigrazione potrebbe non essere solo un tema di sovranità nazionale, ma di sicurezza pubblica. Non stiamo parlando di xenofobia o razzismo, ma di una necessaria riflessione sull’integrazione culturale e sulla protezione dei cittadini. È tempo di prendere decisioni difficili per garantire la sicurezza delle nostre comunità, prima che i numeri diventino tragedie ancora più tragiche.
Non dimentichiamoci di inserire nel problema il fatto che chi deve provvedere alla sicurezza dei cittadini non sempre è all’altezza del ruolo.
Ho sempre in mente la storia di quell’infermiera di Rovereto stuprata e uccisa dal negro clandestino, con la Gip che, invece di perseguire l’assassino, sbava all’idea di essere chiavata da lui… una donna dalla mente eccezionalmente sporca che assurge al ruolo di paladina della giustizia ma assolutamente poco credibile, che fa il paio con il collega maschile capace di chiedere alla vittima di uno stupro se abbia goduto anche lei.
Ma le femministe urlanti in servizio permanente effettivo si fanno vive solo per castrare i maschi bianchi eterosessuali?