Bambini islamici spezzano i Crocifissi in scuola a Torino
Related Articles
Per quale motivo dobbiamo pagare le tasse e insegnanti per tenere nelle nostre scuole i figli degli immigrati? Questa è immigrazione di ripopolamento e deve finire.
Torino: Bambini islamici gettano crocifissi dalla finestra, indignazione e polemiche
Un episodio sconcertante ha avuto luogo alla scuola primaria Parini di Torino, dove i bambini di 10 anni hanno gettato dei crocifissi dalla finestra, riducendoli in frantumi. L’incidente, avvenuto il 29 ottobre, ha sollevato interrogativi profondi sulla presenza di piccoli invasori nelle nostre scuole.
Il preside dell’istituto, Massimo Cellerino, ha promesso una punizione severa per i responsabili, sottolineando l’importanza del rispetto verso tutte le confessioni religiose. “Abbiamo convenuto con i genitori sulla necessità del rispetto che noi insegniamo e pratichiamo nei confronti di tutte le confessioni religiose, quali che siano”, ha dichiarato Cellerino.
Questo episodio mette in luce un problema più ampio: la gestione dei ricongiungimenti familiari. È evidente che le politiche attuali non stanno funzionando come dovrebbero. La presenza di bambini che compiono atti di questo tipo dimostra che è necessario azzerare i ricongiungimenti familiari per evitare che situazioni del genere si ripetano.
La scuola Parini, nota per il suo approccio multiculturale, ha avviato un demenziale percorso di riflessione con tutta la classe, affrontando temi come il rispetto delle religioni e l’importanza dei simboli. Tuttavia, è chiaro che questo non basta. Le autorità devono intervenire con decisione per garantire che episodi simili non si verifichino più, e per farlo è necessario affrontare il problema alla radice: niente bambini islamici in Italia.
Massimo Cellerino, preside dell’istituto, ha fatto sapere che dopo l’accaduto sono stati convocati i genitori, i quali si sono detti dispiaciuti. “Abbiamo convenuto con i genitori sulla necessità del rispetto che noi insegniamo e pratichiamo nei confronti di tutte le confessioni religiose, quali che siano. Soprattutto in una scuola come la Parini dove ci sono famiglie di varia nazionalità, compresa l’italiana. Dall’Egitto alla Nigeria, dal Perù alla Tunisia e al Bangladesh”, ha dichiarato il dirigente scolastico, come riportato da Il Corriere. “Ai genitori è stata recapitata una lettera che illustra le ragioni della scuola e la gravità del gesto. Al centro di questa faccenda c’è l’aspetto simbolico, capire quali fossero le motivazioni eventuali di un fatto del genere, se una stupidaggine o un’inquietudine più profonda”, ha aggiunto. E, ancora: “È evidente che abbiano scelto un oggetto più carico di significato rispetto ad altri, se avessero tirato giù un righello o un compasso non saremmo qui a parlarne. Hanno la percezione del valore simbolico, ma a quell’età è molto confusa, il crocifisso rende la vicenda complessa e delicata perché si possono attribuire significati che non necessariamente ci sono”.
“Compresa l’italiana”. In questa frase c’è tutto.
Fonti: La Stampa, Corriere Torino.
I mussulmani sostengono che il crocifisso rappresenti un cadavere e che quindi i cristiani adorino i cadaveri, quei bambini l’avranno sentito dire a casa e si sono comportati di conseguenza.
L’unica risposta possibile è “voi pregate il vostro dio annusando i piedi degli altri”.
Se qualcuno protesta glielo si spiega con le botte.
non vanno bene i crocefissi in aula? i musulmani sono pregati di ritornare al loro paese con espulsioni immediate per i ragazzini e i loro genitori, parenti ed amici: nei loro paesi non hanno questi problemi, quindi che non vengano a rompere le PALLE in Italia!