Stuprano e uccidono italiani: “Corano è la nostra legge”
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**Rubano. Stuprano. Uccidono. Perché ci odiano.**
Questo odio si basa su due pilastri: l’identità ambigua, che li rende intrinsecamente aggressivi, e l’invidia sociale che alimenta il loro disprezzo per chi è diverso da loro.
Ci hanno imposto di integrarli, ma questa è una follia.
**La risposta è chiara:** Espulsione di massa degli stranieri e stop immediato all’immigrazione di ripopolamento. Solo lavoratori temporanei, senza famiglia o diritti di ricongiungimento. Non perché lavorare li renda integrati – un’idea ridicola – ma perché ridurremmo drasticamente la loro presenza in Italia. Non devono mettere radici qui.
L’integrazione è una menzogna pericolosa.
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Esiste una vera e propria crisi con le seconde generazioni. Questi individui sono tra noi e nutrono un odio viscerale. Il cosiddetto “odio” che secondo i media italiani sui social è diretto verso di loro, in realtà è un odio che loro riversano su di noi con violenza fisica, spesso alle spalle.
Meluzzi, forse il più lucido intellettuale italiano, l’ha detto chiaramente. Parla senza timore di ciò che sta accadendo.
“Il caso di Said Mechaouat, che sembrava integrato ma ha tagliato la gola a Stefano Leo per il solo fatto di essere bianco e felice, ci mostra un rituale che sfiora il satanismo e il pensiero magico tipico di certi ambienti islamici. Questo sistema di pensiero non solo sfoga l’aggressività dovuta alla frustrazione sociale, ma costruisce una vera e propria psicopatologia paranoica, come si è visto con l’ISIS, utilizzato da servizi segreti occidentali per sfruttare fanatici come i foreign fighters dalla Cecenia, Bosnia e Kosovo, con le loro frustrazioni secolari. E tutto ciò che la ritualità aggressiva di origine satanica può portare.”
“È un pericolo imminente che presto vedremo esplodere anche qui, quando le seconde e terze generazioni daranno sfogo al loro odio per la nostra civiltà, cultura, tolleranza e diritti civili. È una follia che alcuni in Italia esaltino elementi dell’estremismo islamico o che persino i gruppi di omosessuali difendano l’Islam, ignorando che in quei paesi vengono letteralmente gettati giù dai palazzi. Non possiamo nasconderci dietro interpretazioni psicologiche superficiali o trattare questi atti come semplici crimini isolati.”
Queste seconde e terze generazioni sono quelle delle banlieues parigine, protagoniste del Bataclan. Odiano chi ha una chiara identità, chi non è sradicato, e vogliono distruggerci.
Sono loro il vero pericolo. I loro genitori venivano per lavorare e apprezzavano l’opportunità, ma i figli crescono con promesse che l’Italia non può mantenere, diventando violenti. Vedere un italiano felice per loro è una provocazione che merita la morte.
In Italia stiamo vedendo una replica delle banlieues francesi: la mancanza di radici e l’estraneità alla nostra società li rende pericolosi. Non sono italiani, non possono essere africani. Dare loro la cittadinanza è inutile, se non per renderne l’espulsione legale impossibile.
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