Torino, nella scuola senza italiani i piccoli immigrati distruggono i crocifissi
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La scuola senza italiani di Torino e lo sfregio dei crocifissi fatti a pezzi.
L’atto sacrilego in uno degli istituti storici della città in cui gli alunni ora sono tutti figli di immigrati.
L’Italia è un campo di battaglia. Ci invadono attraverso i ricongiungimenti familiari. E li paghiamo anche con i sussidi per portare i figli in Italia a distruggere i crocifissi.
**L’Invasione Culturale di Torino: La Scuola Senza Italiani**
Torino è ora scenario di un atto che rappresenta il fallimento dell’integrazione che non esiste: crocifissi fatti a pezzi da alunni figli di immigrati in una scuola dove gli italiani sono diventati una rarità. Questo non è solo un atto vandalico, ma un simbolo della perdita di identità culturale e religiosa del nostro paese.
L’Italia è sotto assedio, invasa da un flusso incessante di migranti che, attraverso i ricongiungimenti familiari, portano con sé non solo le loro famiglie, ma anche una cultura che non rispetta o capisce quella ospitante. E il paradosso è che paghiamo noi stessi per questa invasione, finanziando con sussidi l’arrivo di ulteriori immigrati, che poi educano i loro figli a distruggere i simboli della nostra fede e storia.
Questa situazione è inaccettabile. Non possiamo permettere che la nostra identità venga smantellata pezzo dopo pezzo. È tempo di ripensare seriamente alle politiche di immigrazione, prima che ciò che resta della nostra cultura e tradizione diventi solo un ricordo: abrogare i ricongiungimenti familiari. Ora!
La scuola multiculturale di Torino e lo sfregio dei crocifissi fatti a pezzi
Torino, 10 novembre 2024
Uno sfregio ai credenti, ma anche la testimonianza di un’integrazione al momento non riuscita. Due alunni della quinta elementare della scuola Parini di Torino hanno fatto a pezzi due crocifissi e li hanno gettati dalla finestra per provare a nascondere quanto accaduto. Un atto vandalico senza precedenti in quello che è considerato da sempre un punto di riferimento per l’integrazione dei bambini stranieri, tanto da ricevere un invito al Festival della Pastorale migranti per raccontare come lavora per l’accoglienza.
Pensate quelli non integrati.
La scuola Parini fa parte dell’Istituto Comprensivo Torino II insieme alla scuola primaria Aurora e alla scuola secondaria di primo grado Morelli. In totale, i plessi dell’istituto ospitano 1.033 alunni divisi in 49 classi. Parliamo di un edificio storico, costruito nel 1882, che come riportato sul sito internet ha attraversato le varie stagioni della scuola italiana post-unitaria e i principali momenti della storia della scuola torinese, dalle scuole speciali al primo tempo pieno, dalla scuola per i lavoratori meridionali alle invasioni indotte dalla globalizzazione e dalle migrazioni dal Sud del mondo, soprattutto Nord Africa, Africa subsahariana, Asia.
La Parini ospita centinaia di studenti stranieri provenienti da diverse parti del mondo, come confermato anche dal preside Massimo Cellerino: dall’Egitto alla Nigeria, dal Perù alla Tunisia fino al Bangladesh. Al centro del progetto formativo vi è la convivenza e la creazione di una comunità interculturale che comprenda il rispetto delle fedi e delle altre differenze esistenti. Per centrare l’obiettivo è stato creato un Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri neo immigrati che viene applicato in tutti i plessi per il loro inserimento e per il monitoraggio della loro inclusione all’interno delle classi.
Fonti:
- Preside Massimo Cellerino
- Sito ufficiale dell’Istituto Comprensivo Torino II
- Festival della Pastorale migranti
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