Corte UE: italiani devono mantenere immigrati anche se sono truffatori
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Ovviamente, su questa ingerenza, il bell’addormentato nel Quirinale ha nulla da dire. I popoli hanno un nemico: i burocrati non eletti che fanno gli interessi degli invasori.
Venezia: Truffatori del Reddito di Cittadinanza Graziati dalla Corte di Giustizia Europea: quella alla quale si rifanno le toghe rosse italiana
Un episodio che ha suscitato indignazione e polemiche a Venezia: due truffatori del reddito di cittadinanza, un immigrato di origine maliana e una donna moldava, sono stati graziati da una sentenza della Corte di Giustizia Europea. I due avevano falsificato i documenti grazie alla complicità di un CAF gestito da bengalesi, dichiarando falsamente di essere residenti in Italia da oltre dieci anni.
La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha stabilito che il requisito della residenza decennale per accedere al reddito di cittadinanza è discriminatorio e incompatibile con il diritto dell’Unione Europea. Di conseguenza, il tribunale di Venezia ha assolto i due imputati con la motivazione che “il fatto non sussiste”.
Non possiamo neanche decidere dopo quanti anni qualcuno ha diritto a dei sussidi. Figuriamoci darli solo a italiani. Perché? Perché lo dice la UE. E alla Ue si rifanno sempre le nostre toghe rosse. Servono a questo le entità sovranazionali: a limitare la sovranità nazionale e la democrazia.
Questa decisione ha sollevato un’ondata di indignazione tra i cittadini e le istituzioni, che vedono in questa sentenza un pericoloso precedente. La Corte di Giustizia Europea ha di fatto annullato le regole previste dalla legge del 2019 sul reddito di cittadinanza, aprendo la strada a potenziali abusi e truffe.
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