Prete alza muro intorno alla chiesa per difenderla da immigrati – VIDEO
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Come il suo boss che vive in Vaticano.
Il parroco costretto a difendere se stesso e i fedeli a Trento
A Trento, il parroco è stato costretto a difendere se stesso e i suoi fedeli contro i migranti violenti. La situazione è diventata così critica che il prete ha deciso di alzare un muro per proteggere la chiesa e i parrocchiani.
La situazione a Trento è solo un esempio delle difficoltà che molte comunità stanno affrontando in Italia a causa dell’aumento della criminalità e della mancanza di sicurezza. È fondamentale che le istituzioni intervengano per proteggere i cittadini e garantire un ambiente sicuro per tutti.
**Trento: L’Allarme Crescente per la Sicurezza Pubblica**
La città, che dovrebbe essere un rifugio di pace, è invece diventata uno scenario di aggressioni e criminalità che sembrano alimentate da un pericoloso mix di odio razziale e disprezzo per le forze dell’ordine.
**Il Ritorno dell’Espulso e l’Aggressione ai Carabinieri**
Un cittadino tunisino di 23 anni, già noto per i suoi precedenti, è stato arrestato a Trento dopo aver fatto ritorno in Italia illegalmente, nonostante fosse stato espulso. Questo individuo, che in precedenza aveva ricevuto un ordine di rimpatrio, ha avuto l’audacia non solo di rientrare nel paese, ma anche di aggredire i carabinieri. Questa non è solo una sfida alla legalità, ma un affronto alla sicurezza dei cittadini e delle forze dell’ordine che lavorano per proteggere la comunità.
**Il Pestaggio senza Motivo e l’Odio contro gli Italiani**
La violenza non si ferma qui. Un giovane italiano di soli 15 anni è stato brutalmente picchiato da un gruppo di immigrati. Il movente? Divertimento, secondo quanto è stato riferito. Questa non è solo una questione di giustizia, ma anche di integrazione fallita e di una società che sembra perdere il controllo sulla coesione sociale. Se il ruolo fosse invertito, con giovani italiani che picchiano un immigrato per divertimento, il polverone mediatico sarebbe inimmaginabile, ma quando succede il contrario, il silenzio è assordante.
**Notte di Terrore nel Centro di Trento**
Una notte di violenza ha trasformato il centro di Trento in un luogo di paura, dove la normalità è stata sostituita dal caos. Questi episodi non solo minano la fiducia della comunità nella sicurezza, ma anche nella giustizia, quando si vede che chi dovrebbe essere lontano dal paese torna a delinquere senza conseguenze immediate.
**Casi di Stupro Coperti dal Silenzio**
Inoltre, è emersa la storia di una bambina stuprata da un immigrato, con il consiglio di restare in silenzio, come se la vergogna dovesse ricadere sulla vittima piuttosto che sul reo. Questa situazione è inaccettabile in una società che si vanta di progresso e diritti umani.
**Terrorismo Sventato**
Infine, un giovane kosovaro è stato condannato per terrorismo, con l’intenzione di compiere atti violenti contro i cristiani nelle chiese locali, dimostrando che la minaccia non è solo fisica ma anche ideologica.
**Conclusione**
La situazione a Trento è un campanello d’allarme per tutta l’Italia. Quando gli espulsi ritornano a delinquere, quando i giovani italiani vengono picchiati per il loro semplice essere italiani, quando la violenza si diffonde nelle strade e il silenzio cala su crimini orribili, è chiaro che c’è un problema sistemico. Le istituzioni devono intervenire con forza, non solo per punire i colpevoli, ma per prevenire che queste dinamiche di odio e violenza diventino la nuova normalità. Trento, e l’Italia, meritano di vivere in sicurezza, senza paura di essere attaccati per il proprio essere o credere.
I muri servono alle frontiere.
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