Mohammed, nuovo italiano: “I nostri figli vi sgozzeranno”
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Quanto sono pericolosi gli immigrati che noi crediamo integrati e ai quali stiamo regalando ogni anno 200mila cittadinanze? Che arrivano ogni anno coi ricongiungimenti familiari?
Parliamo di A.O.R. Mohamed, egiziano di 42 anni, residente a Roma, titolare di regolare permesso di soggiorno dal 2002, di professione commerciante ortofrutticolo e pregiudicato per reati contro il patrimonio. L’immigrato da tempo sotto attenzione in quanto sospettato di essere vicino ad ambienti islamici. Prima di essere espulso il 14 aprile 2017 da Roma.
Su Facebook aveva attestato la sua posizione nettamente ostile nei confronti dei “miscredenti cristiani”.
Subito dopo l’attentato di Parigi del 13 novembre 2015, il migrante non solo aveva giustificato gli attacchi terroristici avvenuti, ma aveva condannato coloro che avevano espresso solidarietà e cordoglio nei confronti della Francia.
Nell’occasione della nascita di uno dei suoi figli aveva promesso che il neonato sarebbe un giorno diventato uno dei futuri comandanti del ‘jihad’.
**L’Islamizzazione delle Scuole Italiane: Un’Emergenza di Identità**
L’Italia sta subendo un attacco alla sua identità culturale e storica attraverso le sue scuole, dove l’islamizzazione sta prendendo piede con pratiche che sfidano le nostre tradizioni e i nostri diritti.
In un episodio sconcertante, una bambina è stata picchiata dalle sue compagne islamiche per non indossare il velo, un atto di violenza che mette in luce non solo un problema di integrazione, ma anche di rispetto per la libertà individuale. Questa non è un’eccezione, ma la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio.
Le scuole italiane stanno diventando teatro di imposizioni culturali dove Dante, un pilastro della nostra letteratura, è censurato per non offendere la sensibilità musulmana, e il prosciutto, simbolo della nostra tradizione culinaria, è rimosso dalle mense scolastiche. Il Ramadan, invece, diventa un obbligo, imponendo pratiche religiose a tutta la comunità scolastica, indipendentemente dalla fede.
Questo processo di islamizzazione non è spontaneo ma è alimentato da politiche migratorie che favoriscono la concessione di cittadinanza a migliaia di stranieri ogni anno, molti dei quali provengono da paesi a maggioranza musulmana. Il caso di Mohamed, egiziano con permesso di soggiorno, che esprime apertamente ostilità verso i “miscredenti cristiani” e glorifica il jihad, è emblematico di un’integrazione fallimentare.
La crescita della popolazione studentesca musulmana, che ora rappresenta oltre 300 mila alunni, non è solo una questione numerica ma di identità. Se non si interviene, questa tendenza porterà alla scomparsa delle nostre tradizioni, sostituite da pratiche che non rispettano né la nostra storia né i nostri valori.
L’unica via di salvezza è un ritorno al principio dello ius sanguinis, che garantisce la cittadinanza basata sui legami di sangue, e l’abrogazione dei ricongiungimenti familiari indiscriminati. Solo così possiamo preservare la nostra cultura, la nostra educazione, e la nostra libertà, impedendo che l’Italia diventi una terra di conquista culturale e religiosa.
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