Elezioni Regionali 2024 nelle rosse Emilia-Romagna e Umbria elettori disertano le urne
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In regioni rosse come Emilia Romagna e Umbria, se non è un voto di natura politica come fu la volta scorsa e quindi alta affluenza, la bassa affluenza premia il voto clientelare. Il fatto che in Umbria sia serrata nonostante questo è preoccupante per il PD.
**Elezioni Regionali 2024 in Emilia-Romagna e Umbria: Un Risultato Scontato**
In un quadro elettorale che riafferma la tradizionale colorazione politica delle due regioni, le elezioni regionali del 2024 in Emilia-Romagna e Umbria hanno presentato uno scenario prevedibile e poco significativo. Queste due regioni, da sempre considerate roccaforti rosse, hanno visto la vittoria del centrosinistra allargato a M5s e altri, ma con alcune peculiarità che meritano approfondimento.
**Un Risultato Scontato**
In Emilia-Romagna, Michele De Pascale ha battuto la candidata del centrodestra Elena Ugolini con un margine ampio, confermando la tradizione di governo del centrosinistra in questa regione. In Umbria, la sfida tra Stefania Proietti e Donatella Tesei si è rivelata un testa a testa, con un vantaggio che è andato lentamente delineandosi a favore di Proietti. Questi risultati non sorprendono, dato il lungo dominio del centrosinistra in queste aree interrotto nel 2019 in Umbria da un risultato che fu clamoroso. All’epoca, sia in Umbria che in Emilia Romagna fu un voto molto politico che vide infatti un’alta affluenza e questo porto la destra guidata da Salvini. sfiorare la vittoria in ER e ottenerla in Umbria.
**La Bassa Affluenza Elettorale**
Ciò che ha caratterizzato queste recenti elezioni regionali è stato invece il disinteresse e la drammatica diminuzione dell’affluenza alle urne. In Emilia-Romagna, l’affluenza si è attestata al 46,42%, una caduta di oltre 20 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni. In Umbria, la situazione non è stata molto diversa, con un’affluenza del 52,30%, circa 12 punti in meno rispetto al 2019.
**La Coalizione di Governo e il Nuovo Paradigma**
Nonostante la bassissima partecipazione, in Umbria la coalizione di governo ha superato il dato delle politiche del 45,82%.
L’unico modo di vincere in regioni come l’ER è una mobilitazione politica come ci fu nel 2019. E non bastò. E poi, in ER la coalizione di destra nelle ultime politiche trionfali ha preso il 38,93 oggi sfiora il 41. Conta questo a livello di trend.
Questo fenomeno non è da sottovalutare. Fino a pochi anni fa, una tale affluenza avrebbe significato una disfatta per la destra, segno di un elettorato che non si mobilitava per elezioni non politiche. Oggi, invece, questo dato conferma un trend emergente: la destra italiana ha consolidato una base elettorale che, anche in contesti di bassa affluenza, riesce a mantenere e talvolta a superare le proprie performance elettorali precedenti. Questo suggerisce una capacità di mobilitazione dei suoi elettori, che partecipano al voto anche quando l’interesse generale è in calo. Oppure dipende da un ormai minore capacità di mobilitazione dell’elettorato di sinistra.
**Riflessioni Finali**
La democrazia non è tale quando vot il 46 per cento degli elettori.
Quando calano i votanti e vince la Destra significa che la politica è distaccata dal mondo reale, invece quando calano i votanti e vince la sinistra vuole dire che la democrazia vince…