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Migrante congolese pedofilo autorizzato a restare in GB per diritto alla vita familiare

Un migrante congolese, riconosciuto colpevole di aggressione sessuale sulla sua figliastra, è stato autorizzato a rimanere nel Regno Unito. La decisione è stata presa in base alle regole della famigerata Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che hanno stabilito che la sua espulsione avrebbe violato il suo diritto alla vita familiare.

E’ la stessa corte alla quale fanno riferimento le toghe rosse italiane. Quella infiltrata dai giudici finanziati da Soros. Finanziati come gli avvocati che stanno facendo ricorsi anti-Albania.

L’uomo, identificato con il pseudonimo “MD”, è stato condannato nel 2020 a tre anni di prigione per aver abusato sessualmente della sua figliastra di nove anni e di due sue cugine. Nonostante la gravità dei crimini, un giudice ha stabilito che l’espulsione avrebbe avuto un impatto negativo sui suoi tre figli biologici, nati dal matrimonio con una cittadina britannica.

La decisione ha suscitato indignazione e polemiche. Liam Kerr, portavoce conservatore scozzese per la giustizia, ha criticato duramente la sentenza, affermando che mette i diritti di un criminale davanti alla sicurezza pubblica. Anche il Ministero dell’Interno britannico ha annunciato l’intenzione di contestare la decisione.

Questo caso riaccende il dibattito sulle limitazioni tra la protezione dei diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini, specialmente quando si tratta di crimini sessuali contro minori. La comunità è divisa tra chi sostiene la necessità di rispettare i diritti umani e chi ritiene che la sicurezza pubblica debba avere la priorità.