Otto razzi contro la base italiana in Libano: che ci stanno a fare lì i nostri militari?

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By V novembre 19, 2024 14:49

Invece di mandarli a mettere ordine nei tribunali li teniamo a fare da balie ad Hezbollah in Libano. Zona per noi non strategica. Avvisate Meloni che c’è un nuovo sceriffo a Washington, può smetterla di fare la scolarette obbediente dell’anatra zoppa.






Otto razzi contro la base italiana di Shama: nuovo attacco a Unifil nel sud del Libano

Otto razzi contro la base italiana di Shama: nuovo attacco a Unifil nel sud del Libano

La base italiana di Shama, nel sud del Libano, è stata colpita da otto razzi da 107 millimetri, lanciati presumibilmente dalle dotazioni di Hezbollah. L’attacco ha colpito alcune aree all’aperto e il magazzino ricambi della base, fortunatamente senza causare feriti.

Cinque militari italiani sono attualmente sotto osservazione nell’infermeria della base, ma le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Le autorità stanno conducendo accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha definito l’attacco “intollerabile” e ha ribadito la necessità di dare disposizioni chiare e inequivocabili alle forze che operano sul campo. Crosetto ha sottolineato che le basi di Unifil rappresentano una missione ONU internazionale e che gli attacchi contro di esse non possono essere tollerati.

Questo attacco segue un precedente incidente avvenuto giorni fa, quando un ordigno inesploso aveva colpito la stessa base. La situazione nel sud del Libano rimane tesa, con le forze di peacekeeping di Unifil che continuano a operare in un contesto di crescente pericolo.


Otto razzi contro la base italiana in Libano: che ci stanno a fare lì i nostri militari? ultima modifica: 2024-11-19T14:49:05+00:00 da V
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By V novembre 19, 2024 14:49
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell novembre 19, 16:09

    “Che ci stanno a fare lì i nostri militari?”

    Sono 130 Euro al giorno a cranio ma senza correre i rischi quotidiani della missione Libano 2.

    Vi sparano addosso come a noi nel 1983?

    Da bravi, correte a ripararvi nei rifugi ma senza lasciare una scia di diarrea come le oche spaventate.

    Non sto a fare confronti con il Generale Angioni perchè sono due cose differenti: lui si è comportato da guerriero conducendo i suoi uomini all’assalto, mica dando ordini restando dietro al riparo…

    Onore al Condor e affanculo gli altri!

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