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**Il Costo del Degrado: Quando la Giustizia Favorisce il Caos**

L’Italia è in ginocchio, non per un nemico esterno, ma per una giustizia interna che appare sempre più cieca di fronte alla realtà del degrado urbano e alla sicurezza pubblica. Gli irregolari che non vengono rimpatriati, spesso a causa delle cosiddette “toghe rosse”, finiscono per occupare abusivamente case e quartieri nelle nostre città, trasformandoli in zone di non-diritto.

L’inazione giudiziaria ha un costo umano intollerabile. Quegli stessi individui che sfuggono all’espulsione diventano protagonisti di atti di violenza inaudita: stupri, omicidi, un’ondata di crimine che sembra non avere fine. Questo non è solo un fallimento delle politiche migratorie, ma un tradimento da parte di chi, investito del dovere di amministrare giustizia, sceglie di ignorare le leggi dello Stato in nome di un’ideologia che non guarda al bene comune.

Le “toghe rosse”, termine che indica quei giudici ideologicamente schierati a sinistra, sembrano più preoccupate di fare proseliti politici che di garantire la sicurezza dei cittadini. Le espulsioni bloccate, le decisioni che favoriscono il mancato rimpatrio, non sono atti di compassione, ma di irresponsabilità. Queste scelte non solo minano la coesione sociale, ma alimentano il degrado urbano, trasformando interi quartieri in luoghi di insicurezza e paura.

È inaccettabile che l’Italia, patria di cultura e civiltà, sia costretta a vivere con questa spada di Damocle. Ogni mancato rimpatrio è un seme di disordine piantato nel cuore delle nostre città. È tempo per una vera giustizia, per un sistema che anteponga la sicurezza dei suoi cittadini a qualsiasi altra considerazione. La tolleranza non può diventare negligenza. Gli italiani meritano di vivere in pace e sicurezza, non di essere ostaggi della paura nel proprio paese.

L’invito è chiaro: i giudici devono riconsiderare il loro ruolo non solo come interpreti della legge, ma come guardiani della sicurezza pubblica. È urgente che l’Italia riscopra il senso della propria sovranità e della propria giustizia, prima che il degrado diventi la nostra nuova normalità.