Maliani accusano Italia di razzismo ma non vogliono tornare a casa

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By V novembre 23, 2024 11:44

In un teatro dell’assurdo che solo la sinistra italiana sembra capace di mettere in scena, Ilaria Cucchi, nota per il suo attivismo, ha portato in Senato l’associazione degli immigrati dal Mali e il fratello di Moussa Diarra, il giovane delinquente maliano neutralizzato in modo legittimo a Verona da un agente di polizia, mentre tentava di sgozzarlo. La sinistra italiana, sempre pronta a dipingere i corpi di polizia come i cattivi della società, ha usato questo caso come un’opportunità per rinfocolare il dibattito su presunti abusi e razzismo istituzionale, ignorando completamente il contesto e le dinamiche reali della sicurezza.

L’ironia della situazione è che mentre si condanna l’Italia per non essere un paese sicuro, i rappresentanti della stessa comunità che critica il nostro sistema di sicurezza non sembrano particolarmente ansiosi di tornare al Mali. La domanda scomoda, che la sinistra evita con cura, è: “Perché non tornano in Mali se l’Italia è così insicura?” Questa ipocrisia svela un’agenda politica che non ha niente a che vedere con la giustizia sociale, ma piuttosto con l’opportunismo politico.

Eppure, la sinistra italiana, nella sua ricerca incessante di un nemico interno, sembra ignorare questi fatti, preferendo puntare il dito contro le forze dell’ordine italiane, che ogni giorno rischiano la vita per mantenere l’ordine pubblico.

Maliani accusano Italia di razzismo ma non vogliono tornare a casa ultima modifica: 2024-11-23T11:44:22+00:00 da V
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By V novembre 23, 2024 11:44
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3 Comments

  1. xx novembre 23, 13:12

    Evidentemente sono ben mantenuti. Anzichè aiutare gli italiani in difficoltà, aiutano loro.

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  2. Ul Gigi da Viganell novembre 23, 13:16

    La signora Ilaria, la fratella del tossico morto è addirittura senatrice?

    Ma ce l’avrà il seno per fare la senatrice?

    Che se li tenga stretti i suoi negretti, se le piace il loro odore, mica deve metterli nelle case degli altri come i cuculi nei nidi altrui…

    Io son qui che godo perchè “ho fatto fuori” un sinistrato che abita nel mio palazzo e che voleva “contribuire allo sforzo” mettendo a disposizione dei profughi dei locali.

    Nel suo appartamento?

    Macchè, toccava a noi mettere a disposizione le nostre cantine ma è bastato cambiare amministratore che il cazzone ha messo in vendita la sua proprietà perchè quello nuovo non ha tempo per le sue fesserie…

    Peccato solo che vada via anche sua moglie, fa delle pompe incredibili…

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  3. Lorenzoblu novembre 23, 13:38

    non ho capito !, ma se siamo razzisti perche’ non se ne vanno a fare in culo a casa loro?, visto che non è nostra intenzione diventare dei rincoglioniti accoglioni??
    andatevene a casa vostra tra i vostri pari dove sarete ben accolti da bestie vostre pari!
    potatevi la cucchi che li sicuramente aprira’ lo spaccio di droghe come faceva il fratello

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