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Funzionari UE aiutano 1.539 clandestini africani e islamici ad arrivare al confine italiano di Trieste.

**Lipa: L’Albergo dell’UE per l’Immigrazione Illegale**

In un’epoca in cui l’Europa dovrebbe difendere le proprie frontiere e proteggere i suoi cittadini, scopriamo invece che l’Unione Europea sta finanziando, con i nostri soldi, un lussuoso punto di ristoro per migranti nella remota Bosnia. Il campo di accoglienza di Lipa, situato nel cantone di Bihac, è diventato non solo un simbolo dell’incompetenza UE, ma anche un tragico esempio di come si incentivi l’immigrazione clandestina.

Questo non è un campo di accoglienza; è un trampolino di lancio per l’illegalità. Migranti, in gran parte giovani maschi senza intenzioni di integrazione, vengono trattati come ospiti in un albergo, ricevendo non solo cibo e rifugio, ma anche equipaggiamento necessario per sfidare i confini legali dell’Europa. La cosiddetta “rotta balcanica” diventa così un gioco, un gioco che i contribuenti europei finanziano contro la loro volontà.

La visita di Anna Maria Cisint, parlamentare della Lega, ha rivelato una verità scomoda: l’UE sta attivamente facilitando il viaggio di questi migranti verso il cuore dell’Europa. Non stiamo parlando di rifugiati in cerca di protezione; stiamo parlando di migrazione economica, sostenuta da un sistema che non distingue più tra chi ha diritto all’asilo e chi cerca semplicemente di migliorare la propria condizione economica a spese dei cittadini europei.

Non è solo una questione di sicurezza, ma anche di giustizia. Il campo di Lipa, con una capienza di 1.539 anime, non solo offre un tetto sopra la testa, ma anche cure mediche e la libertà di movimento, permettendo ai migranti di pianificare e attuare il loro ingresso illegale in Europa. Questo è un affronto ai cittadini italiani, che vedono le proprie risorse destinate a chi non rispetta le leggi del nostro continente.

L’Unione Europea, con questa politica insensata, non solo perde di vista la sua missione di protezione e cooperazione tra stati, ma anche il rispetto per le sue stesse leggi e per i suoi cittadini. È tempo che l’Europa smetta di essere una madre troppo permissiva e ritrovi la sua spina dorsale, ponendo fine a queste strutture che non fanno altro che alimentare l’immigrazione illegale e minare la sicurezza e l’ordine pubblico.

Il campo dove la UE aiuta i migranti ad invaderci

Lipa, Bosnia, 25 novembre 2024 – Nel cuore del cantone di Bihac, in Bosnia, si trova il campo di accoglienza di Lipa, una struttura finanziata dall’Unione Europea che sta diventando un punto di transito cruciale per i migranti diretti verso l’Europa occidentale. Questo campo, gestito dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), offre rifugio, cibo e vestiti ai migranti che percorrono la rotta balcanica, con l’obiettivo finale di raggiungere Trieste, in Italia.

Il campo di Lipa è stato descritto come un “albergo” dai migranti stessi, che ricevono assistenza e supporto per affrontare il viaggio. Equipaggiati con indumenti pesanti, zaini e scarpe invernali, i migranti sono pronti a sfidare le rigide condizioni invernali e i controlli di frontiera per tentare di attraversare illegalmente i confini croato e sloveno. Questo fenomeno è noto tra i migranti come “il gioco”, un termine che sottolinea la pericolosità e l’incertezza del viaggio.

Anna Maria Cisint, parlamentare europea della Lega, ha visitato il campo per vedere di persona la situazione. “Questo campo è quasi un albergo finanziato con fondi UE. Li rifocillano e forniscono vestiti e scarpe. Un punto di appoggio e di transito per i migranti. Di fatto un aiuto per percorrere la rotta balcanica e arrivare fino da noi,” ha dichiarato Cisint.

Il campo di Lipa può ospitare fino a 1.539 migranti, tutti maschi, mentre le poche donne e i minori sono accolti nel campo Borici di Bihac. I migranti ricevono cure mediche e possono entrare e uscire liberamente dal campo, il che facilita i loro tentativi di attraversare i confini. La presenza di questo campo ha sollevato preoccupazioni tra i cittadini europei, che vedono in esso un incentivo all’immigrazione irregolare verso l’Unione Europea.

Fonti:

• Il Giornale