Corvetto, una polveriera islamica: ricongiungimenti familiari bruciano Milano

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By V novembre 26, 2024 16:14

**Il Corvetto, una polveriera islamica: l’immigrazione e i ricongiungimenti familiari mettono Milano a ferro e fuoco**

Nella notte appena trascorsa, il quartiere Corvetto di Milano si è trasformato in un campo di battaglia, grazie all’immigrazione islamica e ai disastrosi effetti dei ricongiungimenti familiari. La scintilla è stata la morte di Ramy Elgaml, un giovane criminale di 19 anni che, fuggendo dai carabinieri, ha perso la vita in un incidente stradale. Questo evento, invece di essere un monito per una riflessione sulla legalità, ha acceso la miccia della violenza tra i giovani immigrati di seconda generazione. Cose che accadono ogni giorno in Francia.

Dalle 22.30 in poi, il quartiere è stato invaso da roghi, vandalismi e attacchi contro le forze dell’ordine, con giovani, molti dei quali provenienti da famiglie immigrate attraverso i ricongiungimenti familiari, che hanno lanciato bottiglie, petardi e insulti contro la Polizia. La risposta delle autorità è stata inevitabile, con cariche e lacrimogeni per disperdere la folla di delinquenti che ha preso di mira anche infrastrutture pubbliche come la fermata dell’Atm e un autobus.

Un 21enne straniero, parte di questa massa di violenti, è stato arrestato, ma è solo la punta dell’iceberg di un problema molto più profondo: l’invasione culturale e criminale che l’immigrazione islamica sta portando nelle nostre città. Il Corvetto, da tempo zona di degrado e abusivismo, è diventato un simbolo di come l’integrazione fallita e le politiche di apertura indiscriminata stiano trasformando Milano in una “banlieue” alla francese, dove la legge del più forte prevale.

L’assessore Romano La Russa ha giustamente sottolineato come questi eventi siano degni delle peggiori periferie europee, evidenziando che la causa di questa violenza è da ricercarsi nelle politiche migratorie lassiste e nei ricongiungimenti familiari che hanno portato a una sovrappopolazione di immigrati in alloggi popolari abusivi. “Bande di immigrati” non è un termine troppo duro; è la realtà che stiamo vivendo, dove questi gruppi criminali non solo attaccano la nostra sicurezza, ma sfidano apertamente le nostre istituzioni.

Scene come quella ricostruita graficamente in alto sono la norma nelle periferie parigine. Presto lo saranno anche in quelle italiane se non azzeriamo i ricongiungimenti familiari.

È tempo di un giro di vite senza precedenti. Gli sgomberi devono cominciare subito, le leggi sull’immigrazione devono essere riviste, e i ricongiungimenti familiari, che hanno contribuito a questa situazione, devono essere fortemente limitati o addirittura bloccati. Milano non può permettersi di diventare una città dove la legalità è solo un ricordo e dove i cittadini devono vivere nella paura.

Questa situazione non è più tollerabile. Dobbiamo riprendere il controllo del nostro paese, delle nostre città e del nostro futuro. L’immigrazione islamica, con le sue conseguenze di violenza e disordine sociale, deve essere affrontata con la massima severità per proteggere la nostra comunità, la nostra cultura e la nostra sicurezza.

Corvetto, una polveriera islamica: ricongiungimenti familiari bruciano Milano ultima modifica: 2024-11-26T16:14:04+00:00 da V
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By V novembre 26, 2024 16:14
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell novembre 26, 16:51

    Tranquilli, i mussulmani laici conterranno i fratelli teppisti e terroristi: se l’hanno scritto su repubblica deve essere per forza vero e alla fine tutti canteranno felici “bella ciao” ma in arabo…

    Sapete cosa mi dicevano gli intellò romani quando parlavo delle conseguenze dell’immigrazione senza controllo a fine secolo?

    Che ero del nord, quindi ero un leghista e quindi non potevo aver capito qualcosa…

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