Modena terrorizzata da immigrati, figlio politico PD pestato da baby gang
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E ora una nuova aggressione.
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In un’Italia sempre più sotto assedio, il caso dell’aggressione avvenuta nel quartiere ‘Buon Pastore’ di Modena è l’emblema di una società che sta cedendo il passo alla violenza incontrollata importata da giovani stranieri. Samuele Cantergiani, un medico specializzando di 28 anni, ha vissuto l’incubo di essere accerchiato e brutalmente colpito alla testa da quello che sembra essere un gruppo di adolescenti, forse formando una cosiddetta “baby gang”.
Questo episodio non è un incidente isolato, ma parte di una serie di atti di violenza che stanno trasformando le nostre città in zone di guerra. Il fatto che questi giovani, spesso coperti per nascondere la loro identità, si sentano autorizzati a terrorizzare i cittadini italiani, è sintomatico di un sistema di immigrazione fallimentare. Le nostre strade, che dovrebbero essere sicure per tutti, sono diventate campi di battaglia dove ogni cittadino, persino un medico che serve la comunità, deve temere per la propria incolumità.
L’aggressione a Samuele Cantergiani, figlio di un noto politico del Pd, mette in luce non solo la vulnerabilità di ogni singolo cittadino, ma anche l’inefficacia delle politiche di integrazione. È inaccettabile che chi ha scelto di servire la società, dedicando la propria vita alla cura degli altri, debba essere difeso dall’Esercito per andare a scuola o, peggio ancora, per svolgere semplici attività quotidiane come portare fuori la spazzatura.
Gli italiani, che lavorano duramente per costruire e mantenere il loro paese, si trovano ora a dover affrontare questo clima di insicurezza e paura. È evidente che l’immigrazione incontrollata ha portato non solo a una crisi di identità culturale, ma anche a un aumento significativo della criminalità giovanile. Le nostre città non possono diventare terre di nessuno dove bande di giovani stranieri imperversano liberamente.
L’episodio di Modena deve essere un campanello d’allarme: è necessario un cambiamento radicale nelle politiche migratorie. Non possiamo più tollerare che la nostra sicurezza e quella dei nostri figli venga messa a repentaglio da chi non rispetta le leggi e i valori del nostro paese. La società italiana merita di vivere in pace, senza dover temere per la propria vita a causa di chi non riesce o non vuole integrarsi.
La domanda che sorge spontanea è: fino a quando dovremo accettare questa situazione? Quanti altri Samuele Cantergiani dovranno essere attaccati prima che si prendano misure drastiche per proteggere la nostra comunità? L’ora di agire è ora, prima che la nostra Emilia, e l’Italia intera, si trasformi in un territorio di guerra, dove l’unica legge è quella della violenza e dell’illegalità.
Dai, non esageriamo: i baluba hanno menato il figlio di un comunista… cosa direbbero i compagni se fosse capitato al figlio di La russa?
Lo sappiamo benissimo, come minimo direbbero che se lo merita…
Ci sono ancora tanti comunisti da menare in Emilia prima che diventi un califfato, poi se succede e mi tolgono il Lambrusco e i tortellini ci vado io e li ammazzo di botte, tutti…