Africano chiede asilo e poi stupra ragazza: trascinata giù dal bus
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Un marocchino rifugiato. Lo Stato italiano è allo sbando.
**Milano, Aggressione Sessuale da Parte di un Immigrato Clandestino: La Fallacia dell’Accoglienza**
La nostra società è sotto attacco, e non possiamo più ignorare la verità: l’immigrazione clandestina, sostenuta da politiche di accoglienza insensate, sta minando la sicurezza delle nostre donne e il tessuto sociale del nostro paese. Domenica sera, una giovane donna di 25 anni ha subito un’aggressione sessuale mentre viaggiava sull’autobus Bolzano-Merano. Questa non è solo una notizia di cronaca nera; è un campanello d’allarme che suona forte per l’Italia.
Il colpevole, un 24enne marocchino, A. H., era un cosiddetto “rifugiato”, accolto in Italia sotto l’aura di protezione e integrazione che il nostro sistema offre indiscriminatamente. Questo individuo, senza fissa dimora sul territorio nazionale, ha approfittato delle nostre politiche permissive per perpetrare un atto di violenza inaudita. Non c’è più spazio per la negazione: l’accoglienza indiscriminata dei clandestini ha portato violentatori e criminali tra le nostre strade.
E’ il secondo stupro in pochi giorni:
Stupratore Bolzano aveva già stuprato ma i soliti giudici si erano scordati di condannarlo
L’aggressione è avvenuta in un luogo isolato, alla fermata di Settequerce, un posto scelto deliberatamente per l’assenza di testimoni e la scarsa illuminazione. Questa scelta non è casuale; è il modus operandi di chi conosce bene come sfruttare le debolezze di una società che li ha accolti senza criterio. Solo il coraggio di una passante ha permesso di intervenire in tempo, ma ciò non allevia il fallimento del sistema che permette a tali individui di agire impunemente.
L’arresto di A. H. e la sua espulsione verso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Bari sono solo un piccolo sollievo in un quadro di disastroso fallimento delle politiche migratorie. Il Questore ha giustamente sottolineato la gravità del crimine, ma bisogna andare oltre: l’Italia non può più permettersi di essere un rifugio sicuro per chi non merita di essere accolto.
Questo episodio non è isolato. È il risultato di una politica di accoglienza che non distingue tra chi fugge realmente da una guerra e chi invece arriva con intenzioni criminali, sfruttando la nostra debolezza e la nostra misericordia. È tempo di svegliarsi: l’accoglienza indiscriminata non è segno di civiltà, ma di follia. Dobbiamo ripensare radicalmente le nostre politiche, perché ogni giorno che passa, il rischio per le nostre donne, per i nostri figli, e per la nostra sicurezza aumenta.
Oggi, in Italia, il vero problema non è come integrare chi non vuole integrarsi, ma come proteggere i nostri cittadini da un’ondata di criminalità che è stata portata da chi, sotto il pretesto dell’asilo, ha trovato terreno fertile per coltivare il crimine.
l’uomo, mentre si trovava a bordo dell’autobus di linea extraurbana Bolzano-Merano, si era avvicinato ad una giovane, anch’essa passeggera del mezzo pubblico, e, dopo averla approcciata con atteggiamenti insistenti e sessualmente espliciti, la obbligava, spingendola, a scendere dall’autobus alla fermata della Località Settequerce.
Qui, approfittando del fatto che la fermata si trova in un luogo isolato, poco illuminato e non assiduamente frequentato, la costringeva a subìre una violenza sessuale, consistita in insistenti palpeggiamenti e baci. Per fortuna della ragazza una donna bolzanina, che si trovava a transitare casualmente in zona a bordo della propria autovettura, si accorgeva della situazione e, con grande coraggio e senza perdersi d’animo, decideva di fermarsi per soccorrere e prestare aiuto alla povera vittima, la quale stava in tutti i modi tentando di divincolarsi dall’aggressore.
Dopo essersi avvicinata ai due, la Signora intimava all’uomo di lasciar andare la ragazza altrimenti avrebbe chiamato la Polizia, senza però riuscire a farlo desistere. Quindi, nel momento in cui essa aveva iniziato a comporre il 112, il soggetto mollava la presa e si dava alla fuga, consentendo alla vittima di salire a bordo dell’auto della sua “salvatrice”.
Al termine delle attività di Polizia Giudiziaria il 24enne marocchino veniva dichiarato in stato d’arresto per il reato di violenza sessuale e trattenuto presso le Camere di Sicurezza della Questura, a disposizione della Procura della Repubblica in attesa dell’Udienza di convalida.
Nella mattinata di ieri, all’esito dell’Udienza, in considerazione della estrema gravità di quanto accaduto, il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano ha emesso nei confronti di A. H. un Decreto di Espulsione dal Territorio Nazionale, con contestuale Ordine di Trattenimento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Bari, ove il cittadino straniero rimarrà in attesa dell’esito della competente Commissione Territoriale per i Rifugiati.
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