Corvetto, islamici preparano nuove rivolte: “Carabinieri hanno ucciso Ramy“
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**Siamo sull’orlo di un precipizio: La vera vergogna è il vostro comportamento!**
La situazione al quartiere Corvetto è diventata esplosiva, e non possiamo permetterci di ignorare ciò che sta accadendo. I connazionali di Ramy, il giovane che ha scelto di sfidare la legge e ha perso la vita in un inseguimento, hanno trasformato la sua morte non in un momento di riflessione ma in un pretesto per scatenare caos e violenza.
“Vergogna, i carabinieri lo hanno ucciso” è lo slogan che risuona tra le strade del Corvetto, ma la vergogna, la vera vergogna, è la vostra. È la vergogna di una comunità che invece di condannare l’atto criminale di chi scappa dalla giustizia, decide di accusare chi la giustizia cerca di amministrare.
Le proteste organizzate per ricordare Ramy non sono solo un affronto alle forze dell’ordine, ma un segnale allarmante di possibili nuove violenze e incendi. Abbiamo visto cassonetti bruciare, auto vandalizzate, e ora la paura cresce perché queste manifestazioni di rabbia potrebbero diventare ancora più violente, trasformando il Corvetto, di nuovo, in una zona di guerriglia urbana.
Non è giustizia ciò che cercate, ma una giustificazione per la vostra rabbia e per la vostra incapacità di accettare la realtà dei fatti. Ramy, delinquente, non è stato ucciso dai Carabinieri, è morto a causa delle sue scelte avventate, scappando da un controllo legittimo, mettendo in pericolo se stesso e gli altri.
Dobbiamo chiederci: fino a dove siamo disposti a lasciare che questa situazione degeneri? Quanti altri incendi, quanti altri episodi di guerriglia urbana dovranno verificarsi prima che ci rendiamo conto che il problema non sono le forze dell’ordine, ma la cultura di illegalità e di sfida all’autorità che viene coltivata e giustificata?
Il Corvetto è a un passo dal diventare una zona franca per la violenza e l’illegalità degli immigrati, e ogni nuova protesta alimenta questo rischio. È tempo di dire basta, di smettere, come fa invece il Pd, di difendere chi non rispetta le leggi, e di cominciare a rimandarli a casa loro.
Se non lo faremo, ciò che stiamo vedendo ora sarà solo l’inizio di una lunga, pericolosa spirale di declino.
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