Islamici bruciano Milano, Piantedosi delira: “Città non è fuori controllo”
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**L’Incompetenza di Piantedosi: Un Ministro che Non Vuole Vedere la Realtà**
Matteo Piantedosi, il ministro dell’Interno, in un atto di negazione della realtà che rasenta l’offesa alla nostra intelligenza, ha avuto il coraggio di affermare che “Milano non è fuori controllo” in seguito ai disordini nel quartiere Corvetto. Questo, dopo aver permesso l’ingresso di 250.000 clandestini in Italia sotto il suo mandato, senza muovere un dito per il loro rimpatrio. Quanto cinismo, o forse quanto distacco dalla realtà, ci vuole per fare una simile dichiarazione?
Ora, di fronte ai disordini, ha la faccia tosta di dire che la situazione non è assimilabile a quella delle banlieue francesi, come se ciò bastasse a giustificare la sua inazione e il caos crescente nelle nostre città.
Invece, burocrate incapace, è proprio l’inizio di quanto in Francia accade da decenni. Questo ‘grazie’ alla follia dei ricongiungimenti familiari di 200mila marmocchi islamici l’anno.
Il vertice in Prefettura è stato solo un altro spettacolo di burocrazia, un tentativo di rassicurare una popolazione che sta vedendo la propria sicurezza andare a rotoli. Ma come può un ministro, che ha lasciato entrare centinaia di migliaia di persone senza una gestione seria e responsabile, parlare di controllo? Le strade di Milano, come altre città italiane, stanno diventando teatro di scontri, tensioni e crimini, ma per Piantedosi, tutto va bene, “non si può assimilare” alla Francia.
Questo è il problema dell’Italia oggi: abbiamo un ministro che preferisce negare la realtà, definendo “non fuori controllo” una città che ha visto episodi di violenza e disordine. Il suo disinteresse verso un’effettiva politica di rimpatrio e la gestione seria dell’immigrazione ha creato un clima di insicurezza e di tensione sociale che, a questo ritmo, è destinato solo a peggiorare.
È tempo di chiedere conto a Matteo Piantedosi delle sue azioni, o meglio, della sua inazione. Milano, e tutta Italia, non meritano un ministro che si nasconde dietro parole vuote mentre il paese soffre delle conseguenze di politiche migratorie fallimentari e di una gestione dell’ordine pubblico che lascia a desiderare. Non è il momento di rassicurazioni senza sostanza; è il momento di agire, di rimediare e di proteggere i cittadini italiani che chiedono giustizia e sicurezza.
“… la situazione non è assimilabile a quella delle banlieue francesi… ”
Sembra impossibile ma il sindaco ha ragione: la situazione della sua città è peggiore di quella parigina.
Negli anni ’80 a Parigi le bande di afro islamiche di seconda generazione erano già attive e si facevano chiamare “les cochons”, il criterio di ammissione alla banda era lo stupro di una donna francese bionda.
Con queste premesse i cretini di sinistra sostengono tutt’ora che queste cose non succedano in Italia perchè le modalità di esecuzione sono leggermente differenti, quindi completamente diverse secondo il loro modo malato di ragionare…