Paghiamo 733.445 immigrati perché vivano in Italia: sussidi, pensioni e paghetta
Related Articles
**L’immigrazione parassitaria: Un’analisi critica**
L’Italia sta affrontando un fenomeno migratorio che richiede un’attenzione immediata e una riflessione seria: l’immigrazione parassitaria. I dati recentemente pubblicati dall’Inps evidenziano una crescita preoccupante nel numero di stranieri che accedono alle prestazioni sociali e pensionistiche, una tendenza in gran parte alimentata dai ricongiungimenti familiari.
Nel 2022, il totale di pensionati stranieri e percettori di sussidi era di 529.726. Questo numero è salito a 563.326 nel 2023, segnando un incremento di 33.600 individui, che corrisponde a una crescita del 6,34%. Questi numeri rivelano una realtà inquietante: mentre il contributo lavorativo degli immigrati è relativo, esiste una fetta enorme che fa affidamento su pensioni e sussidi per il proprio sostentamento.
E parliamo di quelli regolari. Se aggiungiamo i richiedenti asilo:
Questa “immigrazione parassitaria” non si riferisce solo ai disoccupati o a chi è in cerca di lavoro, ma a un sistema di ricongiungimenti familiari che sembra favorire l’arrivo di individui che, una volta in Italia, dipendono dal welfare statale. Il problema non risiede solo nel carico economico che questo comporta per il paese, ma anche nella percezione di ingiustizia tra i cittadini italiani che vedono risorse pubbliche destinate a chi, in molti casi, non ha contribuito adeguatamente al sistema previdenziale italiano.
In Italia deve venire solo chi deve lavorare. Non tutti i parenti.
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment