Le parole dei giovani islamici del Corvetto: ‘L’unico poliziotto buono è quello morto’

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By V novembre 29, 2024 20:58

Le parole dei giovani islamici del Corvetto: ‘L’unico poliziotto buono è quello morto’

Beh, ragazzuoli, al momento siamo uno a zero.

### La Lega contro la Ghettizzazione di Milano: Il Caso del Quartiere Corvetto

Milano, una volta simbolo di ordine e cultura, si trova oggi a fronteggiare una crisi di identità e sicurezza. Il recente tumulto nel quartiere Corvetto, innescato dalla morte di Ramy Elgaml durante un inseguimento con i carabinieri, ha messo in luce una realtà dura e incontestabile: l’integrazione è un fallimento, e la legalità è messa a repentaglio.

Il presidio organizzato dalla Lega in piazzale Ferrara non è solo una reazione a questo episodio specifico, ma una denuncia contro una politica di accoglienza che ha portato alla creazione di comunità parallele che rifiutano di integrarsi, che non vedono sé stesse come parte del tessuto italiano e che nutrono un odio profondo verso l’Occidente. La scritta ‘L’unico poliziotto buono è quello morto’, che è stata cancellata, rappresenta una sfida diretta all’autorità dello Stato.

Silvia Sardone, eurodeputata, ha sottolineato come “ragazzi anche di seconda e terza generazione non si siano integrati, non vogliano integrarsi, non si sentano italiani e ci odino per quello che siamo.” Questo è un grido d’allarme che non può essere ignorato. Invece di adattarsi e arricchire la nostra società con la loro cultura, questi giovani preferiscono coltivare rancore e disprezzo, alimentando un clima di paura e divisione.

La manifestazione della Lega non è solo contro una scritta, ma contro un sistema che permette la creazione di ghetti all’interno della città, dove la legge non sembra più regnare sovrana. “Non possono esistere quartieri nei quali non possono entrare le forze dell’ordine,” ha dichiarato Sardone, sottolineando l’assurdità di zone dove la polizia è vista come nemica piuttosto che protettrice.

Samuele Piscina, segretario provinciale della Lega, ha criticato aspramente il sindaco Sala, accusandolo di essere presente solo per i social media, di non riconoscere la vera insicurezza di Milano e di essere responsabile della ghettizzazione dei quartieri. “La responsabilità è soprattutto sua,” ha rimarcato, evidenziando come l’amministrazione comunale abbia fallito nel mantenere la legalità.

La manifestazione della Lega è stata un atto simbolico contro un sistema che ha permesso la formazione di enclave dove la legge viene sfidata apertamente. “Non possono esistere quartieri nei quali non possono entrare le forze dell’ordine,” ha sottolineato Sardone, mettendo in luce l’assurdità di aree dove la polizia è vista non come un guardiano dell’ordine, ma come un nemico.

Questo evento non è solo una pagina di cronaca, ma un richiamo urgente a una politica che riconosca la realtà: l’integrazione forzata non funziona. Le comunità che non accettano i valori italiani, che rifiutano di contribuire positivamente alla nostra società, non hanno diritto di rimanere. Milano, e l’Italia tutta, non possono trasformarsi in un mosaico di ghetti dove la legalità è negoziabile. È tempo di dire basta all’accoglienza indiscriminata e di promuovere un ritorno a casa per chi non vuole o non può integrarsi. Ovvero: quasi tutti.

Le parole dei giovani islamici del Corvetto: ‘L’unico poliziotto buono è quello morto’ ultima modifica: 2024-11-29T20:58:25+00:00 da V
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