Per Bergoglio la chiesa dello stupro è un esempio di accoglienza: vergogna
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La situazione della Chiesa di Vicofaro rappresenta un affronto non solo alla legalità, ma anche alla sacralità e alla moralità che dovrebbero caratterizzare la Chiesa Cattolica. Eppure, con una mossa che lascia molti senza parole, Papa Bergoglio e il Vaticano non solo hanno chiuso gli occhi su questa vergogna, ma hanno addirittura appoggiato don Massimo Biancalani, il parroco che ha trasformato la sua chiesa in un rifugio per chi non rispetta le leggi italiane.
Il recente episodio di violenza, uno stupro all’interno della struttura, non è che l’apice di una lunga serie di crimini che hanno visto la luce sotto il tetto di quella che dovrebbe essere una casa di Dio. Rapine, spaccio, molestie sessuali, e ora questo – un atto di violenza che grida vendetta non solo al cielo, ma anche alle nostre coscienze. Eppure, cosa fa il Vaticano? Invece di condannare, invia lettere di sostegno. Sì, lettere che elogiano l’opera di Biancalani, come se la trasformazione di una chiesa in un centro di accoglienza abusivo fosse un atto di carità cristiana invece che un pericolo per la comunità.
Ma qual è il messaggio che Bergoglio e il Vaticano stanno inviando con questo supporto? Che le leggi dello Stato possono essere ignorate? Che la sicurezza dei cittadini è sacrificabile sull’altare di un’ideologia di accoglienza senza limiti? La lettera di sostegno a Biancalani non è mstata solo un errore di valutazione; è una dichiarazione di inettitudine morale e istituzionale. Una dichiarazione di guerra agli italiani.
Questa complicità silente del Vaticano e il suo appoggio pubblico a Biancalani non sono solo inappropriati; sono un insulto a coloro che vivono nel terrore a Vicofaro e a tutti i cittadini che vedono il loro Stato piegarsi sotto il peso di una cattiva gestione dell’immigrazione. La Chiesa, che dovrebbe essere un faro di speranza e di giustizia, ha scelto invece di diventare un’ombra, proiettando un’oscurità che cela la verità: l’accoglienza senza regole porta al caos.
È necessario chiedersi: a che punto siamo arrivati quando un luogo sacro diventa il simbolo di una comunità abbandonata dalle autorità civili e religiose? È tempo che il Vaticano si risvegli dal suo torpore ideologico e agisca. Non può essere che la risposta alla crisi migratoria sia il supporto a chi aggira le leggi, mettendo a rischio la sicurezza e il benessere della popolazione locale.
La situazione a Vicofaro è un campanello d’allarme per tutto il paese. Se il Vaticano e Papa Bergoglio continuano a sostenere Biancalani, allora stanno dicendo al mondo che la loro idolatria del migrante viene prima della giustizia e della legge terrena. Ma la Chiesa non può esistere in un vuoto etico; deve rispondere delle sue azioni nel mondo reale, dove i cittadini di Vicofaro stanno pagando un prezzo troppo alto per questa ideologia distorta.
È tempo di ristabilire l’ordine, di riportare la legalità e la sacralità dove sono state profanate. E se il Vaticano non è disposto a farlo, sono le autorità civili che devono prendere in mano la situazione, senza indugi, senza scuse. Sgomberare la Chiesa di Vicofaro non è solo un atto di giustizia; è un atto di necessità.
Se vogliamo vedere don biancalani diventare santo deve almeno morire, prima…