Feltri insiste: “Immigrazione uguale criminalità”
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“Prima di atterrare al Corvetto, luogo di una rivolta milanese, e per questo ribattezzato banlieue, propongo subito una equivalenza che mi varrà il titolo di razzista e di xenofobo. Ci sono abituato, amen. Ecco il mio algoritmo della bomba atomica che abbiamo in casa noi e l’Europa intera, e da cui Trump cerca di liberare l’America. Immigrazione uguale criminalità.”
**Il Contagio delle Banlieue: L’Immigrazione, una Polveriera Sociale**
L’editoriale di Vittorio Feltri, “Il contagio delle banlieue”, non solo mette in luce una realtà che molti preferiscono ignorare o minimizzare, ma lo fa con una franchezza che oggi viene troppo spesso scambiata per intolleranza. In Italia, come in altre parti d’Europa, l’immigrazione non è solo una questione di diritti umani e ospitalità, ma ha assunto le tinte di un’emergenza sociale e di sicurezza che non può più essere elusa con il buonismo o con l’etichetta di razzismo.
**L’Equazione Immigrazione = Criminalità**
Feltri non teme di enunciare un’equazione che molti considerano tabù: immigrazione uguale criminalità. Non si tratta di generalizzare su tutti gli stranieri, ma di affrontare dati concreti. Quando il Ministro Piantedosi dichiara che il 65% dei reati a Milano è commesso da stranieri, non possiamo ignorare questa correlazione. Le violenze sessuali, le occupazioni abusive, le rapine, mostrano una tendenza innegabile. La sinistra che si vanta della sua apertura all’immigrazione sembra ignorare questi fatti o, peggio, giustificarli in nome di un multiculturalismo assassino.
**Il Problema del Corvetto**
Il quartiere milanese del Corvetto, una volta simbolo di integrazione e solidarietà, ora viene associato al termine “banlieue”, evocando immagini di disordine e criminalità. Questo non è solo un problema di ordine pubblico; è un sintomo di un fallimento più profondo nella politica di integrazione e controllo dell’immigrazione. Le scene di violenza e disordine descritte da Feltri non sono solo atti isolati ma il risultato di un tessuto sociale che si sta sfilacciando.
**Le Politiche di Immigrazione: Un Fallimento**
Le politiche di accoglienza in Italia, e in generale in Europa, hanno spesso mancato di considerare gli effetti a lungo termine dell’immigrazione non regolata: “Riconosciamo il diritto alla vita di chiunque, ma non il diritto all’invasione. Li salviamo se annegano, ma questo non gli fa guadagnare il nulla osta a starsene da noi, con le conseguenze del cui elenco vi risparmio la noia”.
**La Risposta di Meloni**
Feltri sottolinea come il governo di Giorgia Meloni abbia tentato di affrontare questo problema con misure come la cooperazione con l’Albania per il rimpatrio dei migranti irregolari. Questa non è crudeltà, ma un atto di legalità e lungimiranza. La politica dei respingimenti, se fatta con rispetto per i diritti umani, è necessaria per proteggere sia i cittadini italiani che gli stessi migranti dalla vita di strada e dalla criminalità.
**Conclusione**
Il coraggio di Feltri nel dire ciò che molti pensano ma non osano esprimere merita non solo approvazione ma anche un’esortazione a essere ancora più duri. L’Italia sta affrontando un contagio sociale che, se non fermato, potrebbe trasformare i nostri quartieri in versioni delle infami banlieue francesi. È ora di riconoscere che l’immigrazione incontrollata minaccia la coesione sociale, la sicurezza, e la stessa identità culturale del paese. È una questione di sopravvivenza per la nostra civiltà, e la parola d’ordine dovrebbe essere “ordine” e “legalità”, non “apertura indiscriminata”.
Vittorio Feltri di solito è una merda ma questa volta puzza buono…