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**Ilaria Salis: L’Apologeta della Violenza e del Furto, Una Vergogna per l’Italia**

Ilaria Salis, un nome che ormai rappresenta l’emblema della distorsione ideologica e della giustificazione della violenza in nome di una supposta giustizia sociale. L’ex teppista rossa, ora europarlamentare, non riesce a scrollarsi di dosso le logiche dei centri sociali, continuando a gettare benzina sul fuoco della tensione sociale in Italia, specialmente in contesti come il quartiere Corvetto di Milano, dove la sua retorica trova terreno fertile tra gli immigrati e gli estremisti di sinistra.

Il recente episodio che ha visto la morte di Ramy Elgaml, un delinquente islamico in uno scontro con le forze dell’ordine, ha offerto a Salis l’ennesima occasione per mostrare il suo vero volto: quello di chi incita alla violenza e al furto, mascherando tutto sotto il velo di una falsa lotta per i diritti. Invece di condannare le violenze scaturite dalla rabbia popolare, Salis ha scelto di giustificarle, sostenendo che senza tali “proteste,” la verità sarebbe rimasta nascosta. Ma quali proteste? Quello che abbiamo visto sono stati atti di vandalismo e aggressioni contro le forze dell’ordine che cercano di mantenere l’ordine in un paese che rischia di scivolare nel caos.

**Un’Europarlamentare che Incita alla Rivolta degli Immigrati**: Salis parla di “reazioni scomposte e cattive” quando si tratta della risposta a questi atti di guerriglia urbana, ma chiama queste azioni “proteste per far sentire la propria voce.” È questa la voce che vorrebbe rappresentare l’Italia a Bruxelles? Una voce che giustifica la violenza e il disordine? La sua retorica non è solo fuori luogo, è pericolosa, perché cerca di creare una saldatura tra estremisti di sinistra e immigrati, usando questi ultimi come un esercito contro gli italiani.

Nel suo comunicato, Salis non solo giustifica i disordini ma arriva quasi a minimizzare il furto, parlando di “rubare collanine” come se fosse una reazione accettabile alla miseria. Ma dove finisce la miseria e inizia la criminalità? L’Italia non può permettersi di abbassare la guardia su questi temi, non quando ci sono cittadini, siano essi italiani o stranieri, che cercano di vivere onestamente.

**Un’Italia in Pericolo**: La sinistra, con figure come Salis, non fa che alimentare una narrativa che vede gli immigrati come vittime eterne e i conflitti sociali come inevitabili. Questo non solo distorce la realtà ma crea un terreno di coltura per la violenza organizzata. L’Italia non è un campo di battaglia per le guerre ideologiche di chi non riesce ad accettare la legalità e l’ordine.

La reazione pubblica è stata chiara: anche i sostenitori di sinistra iniziano a vedere la miopia e il pericolo di questa retorica. “Il mondo di Ilaria… svegliarsi al mattino e fare ciò che c***o si vuole senza dar conto alle leggi,” ha commentato un utente, sintetizzando il sentimento di frustrazione e disillusione. E si domanda un altro: “Cosa avrebbero dovuto fare i parenti del ragazzo ammazzato un mese fa per rubargli le cuffiette?”

È tempo che l’Italia si svegli e riconosca queste figure per quello che sono: non difensori dei diritti, ma promotori di un’ideologia che giustifica la violenza e il crimine. Ilaria Salis e chi la segue non rappresentano l’Italia, ma un’illusione distorta che mette a rischio la sicurezza e la pace sociale del nostro paese.

Verità e Giustizia per Ramy

Secondo Ilaria Salis, europarlamentare, le violenze del Corvetto sono state solamente un modo per “far sentire la propria voce” dopo la morte di Ramy, che scappava con un amico da un posto di blocco. Salis ha espresso comprensione per le proteste violente.

Fonti

• MSN
• Il Giornale