Stuprano le donne italiane ma rimangono a piede libero
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Nel cuore dell’Italia, un paese che un tempo era sinonimo di civiltà e sicurezza, si è insinuato un cancro che sta divorando la nostra società: l’immigrazione incontrollata e la giustizia che protegge i criminali stranieri più che le sue vittime. Le nostre donne, figlie, madri e sorelle, non sono più libere di muoversi senza timore di essere aggredite, molestate o peggio, violentate.
A Langhirano, due ragazze vengono palpeggiate a bordo di un autobus da un uomo straniero. A Bolzano, una giovane è costretta a scendere da un autobus per subire un tentativo di violenza sessuale da un marocchino di 24 anni, ora condannato a una pena risibile e già a piede libero. Queste non sono eccezioni, ma la nuova, terribile normalità imposta da un’orda di giovani immigrati che scelgono di seminare il terrore piuttosto che integrarsi.
Come se non bastasse, il caso della ragazza violentata nella chiesa di Don Massimo Biancalani aggiunge un altro capitolo alla saga dell’incompetenza e della complicità della nostra giustizia. Don Biancalani, che per anni ha trasformato la sua parrocchia in un centro di accoglienza abusivo, un covo di criminali, si è dimostrato non solo incapace di gestire l’accoglienza, ma anche di proteggere chi viene a cercare rifugio spirituale nel luogo che dovrebbe essere sacro. Eppure, nonostante tutto, resta impunito, esemplificando il fallimento totale delle nostre istituzioni nel proteggere i propri cittadini.
L’Italia è sotto assedio non da un esercito organizzato, ma da un’orda di immigrati che, organizzati in gang o agendo individualmente, stanno seminando il terrore. Questi non sono i “ragazzini da comprendere” che la sinistra vorrebbe farci credere. Sono criminali, che non rispettano le nostre leggi, che non cercano integrazione ma dominio.
Il nostro sistema giudiziario ha perso ogni senso di giustizia, diventando complice di un’invasione culturale e fisica che compromette non solo la sicurezza, ma anche la nostra dignità. Pene scandalosamente miti, rilasci immotivati, e una cecità volontaria verso i veri pericoli che queste persone rappresentano. È una vergogna nazionale che le donne italiane non possano nemmeno prendere un autobus senza rischiare la propria incolumità.
L’Italia merita una giustizia che funzioni, che punisca senza pietà i predatori sessuali, che metta al centro la sicurezza dei suoi cittadini e non la protezione di chi infrange le leggi. È tempo di chiedere conto a chi permette che la nostra terra diventi un terreno di caccia per chi disprezza le nostre tradizioni, la nostra cultura, e il nostro diritto alla pace.
Le donne italiane hanno il diritto di vivere senza paura. È una vergogna che oggi, nel 2024, dobbiamo ancora lottare per questo. La società civile deve alzare la voce, perché se non lo facciamo noi, chi ci rappresenta non cambierà mai. La nostra giustizia deve smettere di essere un rifugio per i criminali e tornare a essere il baluardo della nostra civiltà.
Bisogna bloccare l’immigrazione, rimpatriare regolari e irregolari e mandare al loro paese quasi tutti i detenuti stranieri. Ma non lo farà nemmeno questo governo perchè sono dei bugiardi…