Un’altra donna stuprata da un immigrato alla stazione
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Violenza sessuale a Vimodrone, aggredita da uno sconosciuto all’uscita del metrò: fermato un uomo senza fissa dimora africano. L’immigrato deve rispondere dell’accusa di violenza sessuale ai danni di una coetanea, vittima di un agguato avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì 2 dicembre lungo il ponte che collega la stazione della metropolitana di Cologno Sud.
L’Immigrazione e la Sicurezza: Una Nazione Tradita dalle Proprie Leggi
In un episodio che dovrebbe scuotere le coscienze di chiunque creda ancora nella sicurezza dei propri concittadini, una donna a Vimodrone è stata brutalmente aggredita e violentata. Il colpevole? Un 33enne egiziano. Ma questa storia, purtroppo, non suscita la giusta indignazione perché, come quasi sempre accade, l’aggressore non è italiano. E questo fatto, che dovrebbe essere centrale nel dibattito pubblico, viene invece occultato, nascosto sotto il tappeto dalla narrazione dominante.
Ecco la verità che nessuno vuole ammettere: l’Italia sta diventando un paese insicuro non perché l’Egitto sia un luogo pericoloso – come amano ripetere le cosiddette “toghe rosse”, i magistrati che vedono nell’immigrazione una soluzione anziché un problema – ma perché l’Italia stessa non riesce a gestire il fenomeno migratorio nel modo dovuto. L’incapacità, o peggio, la mancanza di volontà politica di espellere e rimandare indietro chi commette crimini è un tradimento verso i cittadini italiani.
Questi crimini non sono incidenti isolati, ma parte di un trend inquietante dove gli stranieri, in particolare quelli provenienti da paesi come l’Egitto, sono sovrarrappresentati nelle statistiche criminali. Tuttavia, quando si parla di violenza sessuale, le femministe e i difensori dell’immigrazione a tutti i costi restano stranamente silenti. Perché? Perché la verità non si adatta al loro racconto idealizzato dell’immigrazione come un fenomeno esclusivamente positivo.
L’Italia, con la sua politica di accoglienza indiscriminata, sta involontariamente creando un ambiente dove chi vive ai margini della legalità percepisce che non ci saranno conseguenze per i propri atti. L’egiziano di Vimodrone, nonostante il suo paese d’origine non sia ritenuto sicuro dalle stesse toghe che dovrebbero proteggere i nostri cittadini, non viene rispedito in Egitto. Invece, gli si permette di rimanere qui, a spese della sicurezza delle donne italiane e straniere che vivono nel nostro paese.
Questa situazione è inaccettabile. L’immigrazione deve essere regolata con criteri severi e chi commette crimini deve essere immediatamente rimpatriato. Non si tratta di xenofobia, ma di buon senso e di rispetto per le leggi che dovrebbero tutelare tutti, italiani e stranieri, che rispettano la civiltà e la sicurezza del nostro paese.
Non dobbiamo trasformare l’Italia in un rifugio per chi scappa dalla giustizia del proprio paese per commettere crimini qui. È ora di dire basta. Basta con le scuse, basta con la politica del buonismo a scapito della sicurezza. È tempo di proteggere i nostri cittadini e le nostre strade, di restituire la serenità a chi vive con la paura di essere la prossima vittima.
Ci abbiamo la meloni ci abbiamo, una incapace con contorno di un parimenti inutile puttanume
L’Egitto non e’ un paese sicuro per i giudici, quindi questo non si puo’ rimpatriare e neanche incarcerare peeche’ sarebbe razzismo.
Paese di Koglioni!!