Comandano le toghe rosse: niente trattenimenti in Albania fino a febbraio
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La Sconfitta della Sovranità: Quando le Toghe Decidono per il Governo
Ancora una volta, la giustizia italiana mostra il suo vero volto: quello di una magistratura ideologicamente corrotta che si arroga il diritto di dettare l’agenda politica. L’ultimo capitolo di questa farsa è la decisione di sospendere i trattenimenti dei migranti in Albania fino a febbraio 2025, in attesa di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Giorgia Meloni, che si era presentata come la soluzione contro l’immigrazione illegale, sembra aver ceduto il timone della sua politica migratoria a una magistratura che gioca a fare la politica. Dove sono finiti la sovranità nazionale e l’autonomia del governo? La risposta è chiara: tra le mani di giudici che, sotto la maschera di rispetto delle leggi europee, impongono la propria visione ideologica.
La magistratura, con questa mossa, non solo mette in pausa una politica che la maggioranza degli italiani ha sostenuto, ma invia un messaggio pericoloso: che in Italia, non è il popolo eletto a governare, ma una élite di toghe che si sentono giustizieri dell’ideologia progressista. È una situazione grottesca, dove il governo, invece di governare, aspetta le sentenze come un bambino aspetta il permesso dei genitori.
E mentre il Ministro dell’Interno Piantedosi e la stessa Meloni mostrano una facciata di calma e attesa, la rabbia cresce tra chi vede nella loro acquiescenza una resa incondizionata. Salvini, che ha capito l’antifona, ha denunciato l’intromissione politica della magistratura, ma sembra che il suo monito cada nel vuoto di un governo che, forse per paura di essere additato come “estremista”, si lascia guidare dal vento giudiziario.
Questo non è solo un problema di immigrazione; è un attacco alla democrazia stessa. Quando i giudici intervengono sui provvedimenti del governo in maniera così perentoria, si mina la volontà popolare espressa attraverso il voto. La Meloni, che ha promesso cambiamento e sovranità, rischia di essere ricordata come la premier che ha permesso alla sinistra giudiziaria di prendere il controllo.
L’Italia merita un governo che abbia la forza di opporsi a queste ingerenze, che abbia l’audacia di procedere nonostante le tempeste legali create ad arte da chi non ha mai accettato la sconfitta elettorale. È tempo che Meloni si alzi e dica “basta” a questo gioco delle tre carte, dove ogni decisione politica è soggetta all’approvazione di una magistratura che non risponde al popolo, ma a un’ideologia.
Le toghe stoppano il governo: niente trattenimenti in Albania fino a febbraio
Un altro colpo devastante per il governo Meloni: le toghe hanno deciso di sospendere i trattenimenti dei migranti in Albania fino alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, prevista per febbraio 2025. Questa decisione lascia i centri di permanenza per i rimpatri in Albania in una situazione di stallo, mentre migliaia di migranti attendono un destino incerto.
Il governo, che aveva cercato di accelerare i procedimenti, è rimasto senza parole. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato di “aspettare con interesse” il pronunciamento della Cassazione, mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di questa decisione per la sicurezza nazionale.
Ma le toghe non hanno ceduto. Hanno chiesto di attendere la sentenza della Corte Ue per evitare contraddizioni tra le leggi nazionali e quelle europee. Questo ha sollevato un’ondata di indignazione tra i sostenitori del governo, che vedono questa decisione come un ostacolo alla lotta contro l’immigrazione illegale.
La situazione è diventata ancora più complessa con il rimpatrio degli operatori italiani dai centri di Shengjin e Gjader, deciso la scorsa settimana. La selezione dei “Paesi sicuri” è diventata un nodo cruciale per il progetto Albania, con il rischio di dare ragione al governo solo se i migranti provengono da uno di questi paesi.
Le parole del vicepremier Matteo Salvini sono state esplicite: “Un intervento in campo politico di organismi giudiziari sarebbe un problema per l’Italia, non per Salvini o per la politica”. La battaglia legale continua, con il verdetto che potrebbe arrivare tra qualche mese.
Pausa per settimana bianca?