Inghilterra premia trans come ‘Modella dell’Anno”
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L’Inghilterra è ormai persa, da anni. Poveri quelli che si sono fatti ammazzare per non diventare tedeschi e ora vedono i loro nipoti diventare islamici o travestiti.
Inghilterra: il trans Alex Consani, è stato nominato “Modella dell’anno” al British Fashion Awards di Londra.
Dal rincoglionitico è tutto. pic.twitter.com/AKi6EkCx8v
— Francesco 🇮🇹 (@SaP011) December 4, 2024
La Farsa del “Woke” all’Assalto della Moda: Alex Consani “Modell* dell’Anno”
In un atto che sembra più una parodia che un premio, l’Inghilterra, una volta simbolo della resistenza e dell’orgoglio nazionale, ha nominato Alex Consani, un individuo transgender, come “Modella dell’Anno” ai British Fashion Awards di Londra. Questo titolo, che una volta celebrava bellezza, femminilità e talento, è stato ora ridotto a un trofeo della cosiddetta rivoluzione “woke”, una dittatura di pensieri conformisti che stanno lentamente disintegrando i pilastri della cultura occidentale.
E che, inoltre, vedono i maschi prendersi anche quelli che una volta erano premi femminili.
Non è solo una questione di moda; è l’emblema di una società che sembra aver perso ogni contatto con la realtà. Le generazioni passate hanno combattuto per la libertà e l’identità britannica, per ritrovarsi oggi davanti a uno scenario dove la storia e i valori sono ridefiniti da un pugno di attivisti e ideologi. I giovani inglesi, piuttosto che onorare l’eredità di Churchill o lo spirito di Dunkirk, si trovano ora a navigare in un mondo dove l’identità è fluida come le acque del Tamigi e dove i risultati meritocratici sono subordinati all’ideologia.
Il fatto che un paese che ha resistito a Hitler e alla Blitzkrieg ora celebri un individuo che sfida le nozioni tradizionali di genere come il massimo esempio di bellezza femminile, non è solo ironico; è tragicamente emblematico di un declino culturale. L’Inghilterra, con questa decisione, ha inviato un messaggio chiaro: l’identità biologica è negoziabile, i confini della realtà sono sfocati, e la sanità mentale collettiva è stata sacrificata sull’altare dell’inclusività forzata.
Non è solo una sconfitta per le donne che hanno costruito la propria carriera nella moda con dedizione e sacrificio, ma è un affronto alla ragione stessa. Questo non è progresso; è un regresso mascherato da illuminazione, dove la società si inchina a una narrativa che annulla la diversità per imporre una monotona uniformità di pensiero.
L’Inghilterra, un tempo faro di tradizione e cultura, si è consegnata alla follia del “woke”. Forse, come afferma sarcasticamente qualcuno, solo un miracolo o un missile russo potrebbe riportare un po’ di senso comune a Londra. Ma fino ad allora, possiamo solo guardare con tristezza mentre la nazione si traveste, letteralmente e metaforicamente, in un futuro dove il valore delle persone non è più basato su chi sono o cosa fanno, ma su quanto bene aderiscono all’ideologia dominante.
Qualche annetto fa al mio club arrivò un ragazzo che ostentava una foto “intima” sul cellulare, ripetendo “che figa, che figa!”
Mi mostrò la foto e in effetti il soggetto aveva i capelli lunghi e due tette antigravitazionali ma aveva anche un batacchio eretto grosso come il mio, così mi toccò di fargli notare che “non era una figa perchè NON AVEVA la figa”.
Ma lui mica capiva e insisteva nella sua versione dei fatti… con queste premesse uno scherzo della natura può anche essere eletto superdonna, alla faccia dei suoi cromosomi che non possono mentire perchè per la società “è giusto così”.
Peccato solo che non si possa mandarli a fare in culo per ovvii motivi…
Guardando meglio si nota che la tipa a destra ha addirittura un’erezione al naso… molto femminile, non c’è che dire…