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L’Ingiustizia delle Case Popolari: Un Furto ai Danni degli Italiani

È ora di alzare la voce, di gridare l’indignazione che pervade gli animi di migliaia di italiani. Ci troviamo di fronte a una situazione che non può essere accettata con silenzio. Secondo i dati riportati dall’Ance, ben 650mila famiglie italiane attendono con ansia un alloggio pubblico. Eppure, mentre i nostri connazionali aspettano, una realtà sconcertante emerge: almeno 200mila case popolari sono state assegnate a immigrati. Questo mentre ventimila senzatetto italiani cercano riparo e centinaia di migliaia di famiglie non riescono a mettere su casa a causa degli affitti proibitivi.

Il caso di Marco, morto di freddo in un garage, è l’emblema di questa tragedia nazionale. Marco, un lavoratore italiano, costretto a vivere in condizioni disumane perché la casa popolare che avrebbe dovuto essere sua è stata assegnata a Mohammed. Questo non è solo un incidente isolato; è il sintomo di una politica che ha perso il senso della giustizia e della priorità verso i propri cittadini.

Il sistema di assegnazione delle case popolari in Italia è diventato un meccanismo che favorisce spudoratamente gli stranieri. In pochi anni, la percentuale di case occupate da stranieri ha superato il 12,8% del totale. Nei comuni dove il PD governa, questa percentuale sale drammaticamente, con oltre il 50% delle nuove assegnazioni che vanno a chi non è nato in Italia. Ad oggi, più di 200mila case popolari ospitano stranieri, un numero che grida vendetta, soprattutto quando si considera la situazione di emergenza abitativa che attraversa il nostro paese.

Questa situazione è intollerabile. Mentre la nostra gente patisce, viene discriminata nel proprio paese. Si potrebbe pensare che la soluzione sia semplice, ma sembra che la volontà politica manchi. Esiste una clausola, adottata in alcune amministrazioni leghiste, che prevede la priorità agli italiani. Questa misura, se adottata a livello nazionale, potrebbe fungere da tampone in attesa di una riforma costituzionale che riconosca la primazia nazionale: in Italia, gli italiani devono venire prima, è il minimo del diritto e dell’equità.

Eppure, il Partito Democratico, con la sua politica di accoglienza indiscriminata, sembra voler andare nella direzione opposta. Dove governa il PD, l’85% delle case popolari va agli immigrati. È una scelta politica che non solo ignora i bisogni dei cittadini italiani, ma li reifica in favore di un ideale di multiculturalismo che non tiene conto delle necessità concrete del paese.

È tempo di cambiare rotta, di adottare politiche che ristabiliscano l’ordine e la giustizia sociale. Gli italiani non possono più essere trattati come cittadini di serie B nel loro stesso paese. È fondamentale che i decisori politici capiscano che la casa, come diritto fondamentale, deve essere garantita prima a chi ha contribuito alla costruzione del tessuto sociale ed economico del paese.

L’immigrazione non deve significare la negazione dei diritti dei cittadini italiani. Non si può accettare che il sacrificio di generazioni venga così facilmente dilapidato. Questo non è solo un problema di alloggi; è una questione di identità, di rispetto verso chi ha costruito l’Italia con il proprio sudore.

È il momento di dire basta, di riprendere il controllo della nostra patria e restituire dignità agli italiani che soffrono per questa ingiustizia.