Periferie milanesi vietate a italiani: occupate da eserciti nemici
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Le Periferie Milanesi: Territori Abbandonati al Caos dell’Immigrazione
Milano, la città della moda, della finanza, e della cultura, si vede oggi costretta a fare i conti con un fenomeno che sta trasformando le sue periferie in enclave dell’illegalità e del disordine: l’immigrazione incontrollata. I quartieri che una volta pulsavano del vero spirito milanese sono ora territori contesi, dove gli immigrati sembrano regnare sovrani.
Il quartiere del Corvetto non è più un caso isolato. È diventato il simbolo di una crisi più ampia che affligge le periferie di Milano. Ma non è solo il Corvetto. Quartieri come Quarto Oggiaro, San Siro, Giambellino, e Lorenteggio stanno vivendo un’evoluzione inversa: da comunità italiane a ghetti dominati da immigrati. Qui, la legge della giungla sembra prevalere su quella dello Stato.
Le notti sono diventate teatro di guerriglia urbana. Le forze dell’ordine, sotto organico e spesso demotivate, trovano resistenza non solo nella strada, ma anche in quella che sembra essere una protezione ideologica da parte di una parte della società e della magistratura. La violenza è diventata un linguaggio quotidiano, con risse, spaccio di droga, e aggressioni sessuali che si susseguono con una frequenza allarmante.
Sembra la narrazione del tardo impero.
Gli abitanti italiani di queste zone si sentono ostaggi in casa propria. Le donne non camminano più sicure, i bambini non giocano più liberamente per strada. La presenza della criminalità organizzata tra gli immigrati ha creato un’ombra oscura su queste periferie, dove la cultura islamica spesso si impone in modo aggressivo, cambiando anche il paesaggio urbano con negozi etnici e moschee improvvisate.
E mentre le istituzioni italiane sembrano incapaci o riluttanti ad agire, le periferie si trasformano. I centri sociali, una volta luoghi di aggregazione per i giovani milanesi, sono ora spesso occupati da bande di immigrati che dettano legge, dove l’ingresso per i residenti italiani è spesso sconsigliato, se non pericoloso.
L’immigrazione non è solo un flusso di persone; è diventata una forza che sta riscrivendo le regole sociali. Dove una volta c’erano mercati rionali, ora ci sono negozi di kebab e halal. Le feste di quartiere sono state sostituite da celebrazioni che riflettono culture lontane, in conflitto con i valori italiani.
La sicurezza dei nostri cittadini, specialmente delle donne e dei bambini, deve prevalere su ogni altra considerazione. Che l’Italia rimanga italiana deve prevalere su ogni altra considerazione. Però, sembra che l’Italia abbia perso il controllo delle sue periferie, cedendole a chi non ha rispettato le leggi per entrare, e ora non rispetta le leggi per restare.
La soluzione non può essere e non è una impossibile integrazione. Abbiamo bisogno di azioni immediate, di leggi rigorose, di una presenza forte dello Stato dove lo Stato si è ritirato.
È tempo di una reconquista delle periferie milanesi. È giunta l’ora che l’esercito scenda in campo, riprendendo palmo a palmo i quartieri che sono stati abbandonati alla legge del più forte. È necessario un intervento deciso per espellere i clandestini, persone che hanno violato le nostre leggi per entrare in Italia e che ora minacciano la nostra sicurezza. Le case popolari, destinate a chi è in difficoltà ma rispetta le leggi, devono essere liberate dagli stranieri che le occupano abusivamente o regolarmente: non è cosa loro. Solo attraverso una presenza forte e risoluta dello Stato possiamo ripristinare l’ordine, l’identità, e la sicurezza nelle nostre periferie. Milano, e l’Italia tutta, meritano di essere protette, e questo inizia con la riconquista dei nostri spazi.
Ma abbiamo un problema, un ostacolo tra noi e la salvezza: la magistratura rossa.
Dies iræ, dies illa
Solvet sæclum in favilla
Teste David cum Sibylla
Quantus tremor est futurus
Quando iudex est venturus
Cuncta stricte discussurus!
Avete voluto i baluba in casa?
Godeteveli, sono tutti vostri…