Stuprano anche le pazienti inferme negli ospedali
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La Barbarie dell’Immigrazione: Quando l’Ospedale Diventa un Campo di Battaglia
È un orrore che va oltre ogni immaginazione: un ospedale, luogo di cura e rifugio, trasformato in un teatro di violenza e terrore per mano di un immigrato. L’episodio avvenuto alle Molinette di Torino non è solo un crimine contro una donna, ma un attacco diretto alla sicurezza e alla sanità pubblica del nostro paese.
Un immigrato, sfruttando una presunta crisi psicotica, ha commesso un atto di violenza inimmaginabile. Dopo essersi intrufolato nella stanza di una paziente, ha staccato il catetere e strappato il cavo d’emergenza, lasciandola senza possibilità di chiamare aiuto. La sua violenza non si è fermata lì, poiché ha poi tentato di aggredire un’altra donna nella stanza accanto. Questo non è solo il fallimento di un individuo, ma il fallimento di un sistema che permette a chi non rispetta le nostre leggi di entrare e agire indisturbato.
Le statistiche parlano chiaro: gli immigrati sono sovrarappresentati nelle statistiche di violenza sessuale, non solo nelle città ma persino nei luoghi dove uno dovrebbe sentirsi al sicuro, come un ospedale. L’incapacità di integrare questi individui o di controllare chi entra nel nostro paese ha creato un terreno fertile per tali atti di barbarie. L’immigrazione incontrollata non è solo un problema di numeri; è una questione di sicurezza nazionale, di dignità umana calpestata, e di un sistema ospedaliero messo a rischio da chi dovrebbe essere sotto stretto controllo.
E cosa dire del ritardo nei soccorsi? Il personale sanitario, che avrebbe dovuto essere il guardiano della sicurezza dei pazienti, è ora sotto inchiesta per non aver reagito tempestivamente. Questo non solo mette in luce l’inefficienza e la negligenza, ma anche la paura di intervenire in situazioni che coinvolgono immigrati, per timore di essere accusati di razzismo.
Il caso dell’immigrato, che ha giustificato le sue azioni con allucinazioni causate da abuso di sostanze, dimostra un altro lato oscuro dell’immigrazione: la mancanza di screening adeguati per malattie mentali e abuso di sostanze tra chi entra nel nostro paese. Non è una coincidenza che la sua infermità mentale sia stata ‘convenientemente’ temporanea, limitata solo al momento del crimine.
È tempo di dire basta. Questo non è il paese che vogliamo. Non possiamo più permettere che i nostri ospedali, le nostre strade, diventino luoghi di impunità per chi entra abusivamente nel nostro paese. La sicurezza delle nostre donne, dei nostri cittadini, deve prevalere su ogni altra considerazione. Che l’Italia rimanga italiana, e che la sicurezza non sia più un concetto astratto, ma una realtà tangibile per tutti.
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