Leader di Al-Qaida guida l’assalto al governo laico di Assad
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L’Inganno dei “Ribelli Moderati” in Siria: La Verità su Abu Muhammad al-Julani e la Manipolazione Occidentale
In un mondo dove la verità viene spesso nascosta sotto il velo della propaganda, la figura di Abu Muhammad al-Julani rappresenta un chiaro esempio di come l’Occidente abbia manipolato il conflitto siriano per i propri interessi geopolitici. A soli 22 anni, al-Julani si è fatto strada tra le fila di al-Qaeda in Iraq, solo per essere catturato e poi rilasciato dalle forze americane nel 2011, un evento che solleva molte domande sul coinvolgimento dell’intelligence statunitense nella creazione di figure chiave dell’estremismo islamico.
Dopo il suo rilascio, al-Julani è stato incaricato da Abu Bakr al-Baghdadi di guidare Al-Qaeda in Siria, dove ha fondato al-Nusra, un gruppo che ha iniziato una jihad contro il governo laico del presidente Bashar Assad. Nonostante il tentativo di Baghdadi di unire al-Qaeda in Iraq e al-Nusra in ISIS, al-Julani ha evitato questa fusione, dimostrando un’agilità politica che lo ha portato a stringere legami con Qatar, uno dei principali sostenitori dei “ribelli” siriani.
Con il declino di ISIS e la morte di al-Baghdadi, la guerra in Siria è cambiata. La Siria, con l’aiuto di Russia e Iran, ha riconquistato gran parte del suo territorio, ma Idlib, sotto il controllo di al-Julani, rimane un bastione di resistenza. Dopo gli accordi di Astana, al-Julani ha cambiato il nome del suo gruppo in Hayat Tahrir al-Sham (HTS), cercando di ripulire la sua immagine terrorista. Questo cambio di nome è stato accompagnato da un sostegno finanziario e militare da parte della Turchia e da una trasformazione mediatica in Occidente, dove è stato ridicolmente dipinto come un “ribelle moderato”.
La sua retorica pubblica, che include affermazioni come la non intenzione di attaccare civili europei o americani mentre incita alla violenza contro i civili russi, mostra una strategia chiara: sembrare moderato per gli occidentali mentre continua il suo jihad contro Assad e i suoi alleati.
Ma chi è realmente al-Julani? Nato in una famiglia benestante a Riyadh, con un padre che lavorava nell’industria petrolifera saudita e che era un sostenitore del nasserismo, la sua storia personale è intrecciata con le dinamiche politiche del Medio Oriente. La sua giovinezza in Siria, segnata da un amore adolescenziale con una ragazza alawita, il cui matrimonio è stato osteggiato dalla famiglia di lei, potrebbe essere vista come una motivazione personale per il suo odio verso il regime alawita (cripto-cristiano) di Assad, o forse è solo una parte del complesso mosaico della sua vita che lo ha portato a diventare un leader del terrorismo.
La questione rimane: è questo un caso di vendetta personale o il risultato di una manipolazione da parte dell’intelligence statunitense durante la sua detenzione? La risposta potrebbe non essere chiara, ma ciò che è evidente è che al-Julani e il suo gruppo, con l’appoggio occidentale, stanno combattendo contro un governo che, nonostante tutte le sue imperfezioni, è stato un baluardo contro l’estremismo islamico in una regione devastata dalla guerra.
Il 27 novembre 2024, al-Julani ha deciso di intensificare il suo attacco contro il “regime autoritario” di Assad, dimostrando che, dietro la maschera del “ribelle moderato”, si nasconde un terrorista di al-Qaeda che continua a seminare caos e morte in Siria, tutto sotto lo sguardo compiacente dell’Occidente.
Adesso al qaida gioca dalla parte dei buoni perchè attacca Putin… e i media “che dicono sempre e solo la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, giurin giuretta” hanno la faccia come il culo e non si vergognano minimamente delle puttanate che propinano ai boccaloni che ci credono…