Related Articles

• Mamme islamiche terrorizzano bambini italiani a Monza: “Allah lo vuole” 0 28.Nov
• Canone Rai, Forza Italia vota col PD per aumentarlo 0 27.Nov
• Immigrazione Islamica in Italia: Milano come Damasco tra 10 anni? 1 10.Dic

Prima della Scala: Una Vergogna Senza Precedenti

La ‘Prima’ della Scala, una serata che dovrebbe celebrare il meglio dell’arte lirica italiana, si è trasformata in un episodio di puro e vergognoso razzismo culturale. Durante l’esibizione de “La forza del destino”, la soprano Anna Netrebko, una delle voci più straordinarie del nostro tempo, è stata accolta non con gli applausi meritati, ma con un coro di “buuu” da parte di un pubblico che ha dimostrato tutta la sua ignoranza e intolleranza liberale.

Il sovrintendente Dominique Meyer, con un’indignazione giustificata, ha denunciato questa follia: “Buuu a Netrebko perché russa, ridicolo!” Ha esclamato, sottolineando l’assurdità di un tale comportamento. Meyer ha giustamente puntato l’attenzione sul fatto che non esiste una Netrebko in ogni generazione. “Se abbiamo la fortuna di averla qui, bisogna applaudirla,” ha ribadito, evidenziando il valore inestimabile dell’artista.

Questa reazione del pubblico non è altro che un sintomo di una società che ha perso il senso dell’arte, della cultura e del rispetto. Netrebko, una cantante che ha dimostrato il suo talento in ogni angolo del mondo, è stata vittima di un attacco che non ha nulla a che fare con la musica, ma tutto con una politica di odio e divisione che sta contaminando anche i nostri teatri.

È inaccettabile che in un luogo sacro come La Scala, dove l’arte dovrebbe unire, si permetta a questa onda di intolleranza di prevalere. L’opera non conosce confini nazionali o etnici; è un linguaggio universale che celebra l’umanità in tutte le sue forme. Ridurre una performance di tale calibro a una questione di nazionalità è non solo ridicolo, ma profondamente offensivo per l’arte stessa.

Questo evento dovrebbe essere un campanello d’allarme per tutti noi. La musica e l’arte non devono mai diventare terreno per il pregiudizio e l’ignoranza. Netrebko merita il nostro rispetto e la nostra ammirazione, non il disprezzo basato su una guerra politica che non ha nulla a che fare con i talenti artistici.

Il sovrintendente Meyer ha fatto bene a mettere in luce questa vergogna. Ora spetta a noi, amanti della cultura e custodi della tradizione, far sentire la nostra voce contro questa barbarie. La Scala deve essere un bastione di civiltà, non un’arena per l’odio. Che questa sia l’ultima volta che un artista viene accolto con tale disprezzo solo per la sua nazionalità.