A questo punto non ci sorprenderebbe di vedere i magistrati guidare le rivolte e le devastazioni islamiche al Corvetto, la prossima volta. Anche perché, per le precedenti, non hanno arrestato nessuno.
Indignazione per l’ennesima uscita delle toghe: Caso Ramy, cosa trattenga i carabinieri dall’agire contro chi li perseguita e, anzi, cosa li spinga a continuare a servire chi li perseguita, ci sfugge.
Nuovi sviluppi nella bizzarra inchiesta milanese sull’incidente nel quartiere Corvetto in cui ha perso la vita il delinquente recidivo Ramy Elgaml, un 19enne di nazionalità egiziana. La procura ha iscritto almeno due carabinieri nel registro degli indagati per falso in atto pubblico e depistaggio.
Invece di concentrare le indagini sui veri colpevoli – i delinquenti che scappano dopo aver commesso crimini – le toghe hanno deciso di prendere di mira i carabinieri, iscrivendo almeno due di loro nel registro degli indagati per falso in atto pubblico e depistaggio.
L’incidente è avvenuto la notte del 24 novembre, quando lo scooter guidato da un criminale senza patente, con Ramy a bordo, si è scontrato con una gazzella dei carabinieri all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. Un testimone ha affermato che i carabinieri avrebbero costretto a cancellare un video dell’incidente, ma questo non fa altro che distogliere l’attenzione dal vero problema: l’irresponsabilità e la criminalità dilagante tra i migranti illegali.
È scandaloso che, invece di perseguire chi infrange la legge e mette in pericolo la vita dei cittadini, l’attenzione sia rivolta a chi cerca di mantenere l’ordine pubblico. È inaccettabile che le toghe, anziché garantire giustizia, si dedichino a indagini che sembrano più una caccia alle streghe contro le forze dell’ordine.
Le autorità devono smettere di distogliere l’attenzione dal vero problema: l’immigrazione e la criminalità associata. La fiducia nelle istituzioni è in pericolo, ma non per colpa dei carabinieri, bensì per l’assurdità di indagare chi rischia la vita per proteggere il paese, mentre chi commette crimini sembra avere mano libera. È ora che le toghe comincino a fare il loro dovere, perseguendo chi delinque, non chi cerca di fermarli.
Indignazione per l’ennesima uscita delle toghe: Caso Ramy
Nuovi sviluppi nella bizzarra inchiesta milanese sull’incidente nel quartiere Corvetto in cui ha perso la vita il delinquente recidivo Ramy Elgaml, un 19enne di nazionalità egiziana. La procura ha iscritto almeno due carabinieri nel registro degli indagati per falso in atto pubblico e depistaggio.
L’incidente è avvenuto la notte del 24 novembre scorso, quando lo scooter su cui viaggiava Ramy si è scontrato con una gazzella dei carabinieri all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. Secondo un testimone, i “carabinieri avrebbero intimato di cancellare un video dell’incidente, sollevando gravi dubbi sulla trasparenza delle indagini”.
<
Visto che poi toccherà alle Forze dell’Ordine difendere lorsignori i magistrati dalla contestazione del popolo, mi auguro che saltino la fase intermedia del “interverremo in vostra difesa anche se ci attaccate” per passare direttamente al “ANDATE AFFANCULO!” che detti magistrati meritano assolutamente…