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Il futuro è giù qui. Il Corvetto è una piccola Gaza. A questi ritmi di immigrazione Milano sarà una città islamica in un futuro non troppo lontano. L’Italia intera seguirà.

Immigrazione Islamica in Italia: Un Futuro di Sharia tra Dieci Anni?
L’Italia, culla della cultura occidentale e dell’eredità romana, si trova oggi di fronte a un cambiamento senza precedenti. Con l’immigrazione islamica in aumento, stiamo assistendo a un’evoluzione che potrebbe portare, in pochi decenni, a una trasformazione notevole del nostro tessuto sociale e giuridico. Le città italiane, come Milano e Roma, iniziano già a mostrare segni di questa nuova realtà, dove la pressione per un’adattamento alla Sharia è evidente. A Monfalcone, il fenomeno ha raggiunto livelli di assurdità tali che ai bambini è stato vietato di disegnare cani, un simbolo dell’occidentalizzazione che alcuni vedono come offensivo per le nuove comunità islamiche. Questo non è solo un aneddoto; è un chiaro segno di come le nostre tradizioni e simboli culturali stiano venendo sostituiti o censurati per adattarsi a nuove sensibilità, che spesso non riflettono i valori della maggioranza degli italiani.

Sharia nelle Città Europee

Nel giro di un decennio, le città europee potrebbero sembrare irriconoscibili, trasformate non solo dall’architettura ma da una nuova realtà sociale e legale dominata dall’influenza dell’immigrazione islamica. Oggi, le periferie di Parigi, Bruxelles e Londra danno già un assaggio di ciò che potrebbe essere il futuro: quartieri dove le donne sono costrette a coprirsi, dove le leggi della Sharia sono applicate de facto, e dove i non musulmani temono di avventurarsi.

Sharia nelle Città Europee

Immaginate una Europa tra dieci anni dove i tribunali islamici cominciano a operare apertamente, governando non solo le dispute civili all’interno della comunità musulmana ma influenzando anche le leggi locali. In alcuni quartieri, i codici di abbigliamento islamici diventano la norma, e le libertà fondamentali come la libertà di espressione e di religione sono limitate per adattarsi alle sensibilità religiose. Gli immigrati musulmani prendono il sopravvento. Pretendono che gli inglesi non portino più i cani a spasso in pubblico perché è una “violazione della sharia” e “offensivo nei loro confronti”.

Sicurezza e Integrazione

La sicurezza pubblica potrebbe peggiorare, con un aumento delle tensioni etniche e religiose. Le forze di polizia, già messe alla prova, potrebbero trovarsi a dover gestire non solo la criminalità ordinaria ma anche le violenze legate a scontri culturali. L’integrazione, promessa come panacea, si rivela un fallimento, con molte comunità musulmane che preferiscono vivere secondo le loro tradizioni piuttosto che integrarsi nella società europea. Non sono integrati, non vogliono integrarsi, vogliono sottometterci.

Cambiamento Demografico

Con il persistere dell’attuale tasso di immigrazione e una natalità più alta tra le famiglie musulmane, la composizione demografica delle città cambierà radicalmente. Le scuole diventeranno luoghi dove le tradizioni islamiche sono insegnate accanto, o addirittura al posto, delle culture occidentali. La domanda sorge spontanea: fino a che punto l’Europa sarà ancora europea?

Politica e Reazione

La politica europea potrebbe vedere un’ondata di populismo e nazionalismo come reazione a questa trasformazione. Tuttavia, la risposta potrebbe arrivare troppo tardi, con molti governi che hanno già ceduto, per paura di essere accusati di islamofobia, a pressioni interne ed esterne per una maggiore “inclusione” che in realtà si traduce in una cessione di sovranità culturale.

Conclusione

Se non si agisce ora, tra dieci anni potremmo vivere in un’Italia dove la Sharia non è solo un fenomeno marginale ma parte integrante della vita quotidiana, trasformando la nostra civiltà in qualcosa che i nostri antenati non riconoscerebbero più. Vanno espulsi e rimandati nei loro Paesi. Questo scenario non è inevitabile, ma richiede una riflessione seria e un’azione determinata per preservare l’identità e i valori europei.