Yasmine è stata davvero salvata in mare? I punti oscuri del presunto naufragio
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Il Mistero del Naufragio Fantasma: Le ONG e il Supposto Soccorso di Yasmine
Cosa è realmente accaduto a 10 miglia da Lampedusa nella notte tra il 10 e l’11 dicembre? Un naufragio è davvero avvenuto o siamo di fronte a una messinscena delle ONG per manipolare l’opinione pubblica? Queste sono le domande cruciali che la procura di Agrigento deve risolvere dopo l’inaspettato rinvenimento di tal Yasmine, una ragazzina di 12 anni dichiarati, da parte dell’equipaggio del Trotamar III della Ong tedesca Compass Collective alle 3:20 di mercoledì. Ma tutta questa storia puzza di manipolazione, soprattutto considerando le nuove leggi italiane che stanno mettendo a rischio le operazioni di queste organizzazioni.
Secondo la versione degli attivisti avrebbero sentito le urla della bambina in mare e si sarebbero avvicinati guidati dalla sua voce. Ma davvero? La guardia costiera ha convocato lo skipper e l’equipaggio per chiarimenti, dopo che la presunta migrante avrebbe affermato di essere originaria della Sierra Leone e di aver perso il fratello in un naufragio.
Tuttavia, questa narrazione è avvolta in un alone di dubbio. I racconti di Yasmine – suoi o imboccati – non trovano riscontro nelle prove raccolte dagli investigatori né nel referto medico del PTE di Lampedusa. Ora sotto protezione in una comunità nel trapanese, Yasmine racconta di una barca partita da Sfax, in Tunisia, domenica 8 con 45 persone a bordo, affondata a causa di una tempesta, lasciandola sola a galleggiare con un giubbotto di salvataggio e due camere d’aria. Ma i fatti non quadrano. Il referto medico è chiaro: «Non era in stato di ipotermia, ma in buone condizioni. Yasmine era solo un po’ disidratata», ha dichiarato il dirigente medico Francesco D’Arca. Se fosse stata davvero in mare per giorni, come si potrebbe sopravvivere senza ipotermia a temperature del Mediterraneo che raggiungono al massimo i 18 gradi? Le incongruenze non finiscono qui.
E’ la sua storia o la storia che le hanno detto di raccontare una volta sbarcata in Italia? E se sì, chi glielo ha detto?
Le ricerche via mare e aeree non hanno trovato alcun segno di un naufragio: né corpi, né oggetti galleggianti come scarpe, vestiti, bidoni di gasolio. Nulla. Questo solleva seri dubbi sulla veridicità di questo presunto incidente. Perché una bambina si troverebbe in mare da sola senza alcuna prova tangibile di un naufragio? E se, come suggeriscono alcuni medici, Yasmine fosse in uno stato di “confusione temporale”, non spiegherebbe comunque l’assenza totale di detriti. Qualcuno potrebbe pensare che non sia confusa, ma che stia recitando manipolata da qualcuno.
Ricordiamo che i pochi bambini sui barconi sono i primi a morire. Poi le donne. Si salvano solo i giovani maschi.
La domanda cruciale è: le ONG, ora sotto pressione per le nuove leggi italiane che minacciano il loro “traffico”, potrebbero aver orchestrato questa storia per attirare l’attenzione e ottenere sostegno? La mancanza di prove e l’incoerenza del racconto alimentano la possibilità che tutto questo sia una mossa calcolata per manipolare l’opinione pubblica e continuare a operare indisturbate.
Basta leggere tra le righe e confessano tutto: dopo il nuovo decreto sicurezza che inasprisce le norme sulle #ONG, serviva una #Yasmine. pic.twitter.com/UtTUUUj94E
— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 13, 2024
Non si sopravvive per tre giorni nel mare grosso, neanche se si è baluba dunque geneticamente superiori come sostengono i succhiacazzi di sinistra, quindi è tutta una balla.
OT: hanno spiegato come si fa a riconoscere una balla mediatica, se la raccontano loro è verità e se lo dicono altri è solo propaganda fascista, terrapiattista, putiniana e omofoba… chiaro, no?