Musulmani costringono preti a rimuovere crocifissi
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L’Italia, culla della cultura occidentale e della tradizione cristiana, sta affrontando un pericolo silenzioso ma inesorabile: l’islamizzazione del suo territorio. Se i ritmi attuali di immigrazione islamica non verranno arginati, l’Italia potrebbe trasformarsi in una nuova Siria, un paese dove i diritti fondamentali vengono calpestati e la libertà religiosa è solo un ricordo.
Recentemente, nella cosiddetta “Siria libera”, si sono verificati episodi che dovrebbero far riflettere chiunque sul destino che potrebbe attendere l’Italia se non si interviene prontamente. In questo momento, i preti sono stati costretti a rimuovere il crocifisso e minacciati con armi da parte di quelli che i media occidentali definiscono “jihadisti moderati”. Questo non è un segno di moderazione, ma di un’imposizione di potere religioso e politico che contraddice ogni principio di libertà e tolleranza.
Ecco la nuova “Siria libera” dei “jihadisti moderati”: in diretta tv, una ragazza è stata costretta a coprirsi la testa.
Da Stato laico a Paese dove in una sola settimana è stata imposta la sharia con il plauso dell’Occidente “esportatore di democrazia”. pic.twitter.com/zY2jRqK8Gf
— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 14, 2024
Inoltre, in diretta televisiva, una giovane ragazza è stata obbligata a coprirsi la testa, simbolizzando la rapida e brutale imposizione della sharia. Questi eventi mostrano come, in appena una settimana, la Siria sia passata da un regime laico a uno dove le leggi islamiche sono state imposte con il tacito consenso dell’Occidente, che si vanta di esportare democrazia.
Nella “Siria libera” (cit @mannocchia), i preti sono costretti a togliere il crocifisso e vengono minacciati con “pragmatiche”armi, durante le riunioni con i “jihadisti moderati”. pic.twitter.com/SDX2Sig9E4
— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 14, 2024
Se guardiamo all’Italia, vediamo segnali preoccupanti. L’immigrazione islamica, se continua con questo ritmo, potrebbe portare a simili scenari. La nostra società rischia di perdere la sua identità, le sue tradizioni e la sua libertà. In un paese dove la laicità dello Stato è stata un pilastro fondamentale, l’idea di vedere la sharia imposta in alcune comunità è spaventosa. Le pressioni per cambiare le abitudini, l’abbigliamento, e persino le leggi potrebbero diventare la norma, trasformando l’Italia in un campo di battaglia culturale e religioso.
È necessario che i cittadini italiani prendano coscienza di questi pericoli. Non possiamo permettere che le nostre città diventino enclave dove la legge islamica sostituisce quella nazionale. La nostra storia, la nostra cultura e la nostra libertà sono in gioco. L’Italia deve agire, deve proteggere la sua identità e i suoi valori se non vuole svegliarsi un giorno in una realtà simile alla Siria di oggi, dove la violenza e l’intolleranza hanno preso il posto della convivenza pacifica e della libertà di culto.
Il tempo per agire è ora, prima che sia troppo tardi. L’Italia deve imporre limiti chiari e inderogabili alla tolleranza verso pratiche che violano i nostri principi costituzionali. Non si tratta di rifiutare l’altro, ma di preservare ciò che ci rende italiani, liberi e orgogliosi della nostra eredità culturale. Azzerare l’immigrazione islamica regolare.
Come disse una nonnina nel quartiere degradato di San Siro “Si, sono brava gente e si può convivere tutti assieme senza problemi, basta lasciargli fare tutto quello che vogliono… “
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