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Brescia, la marcia per la difesa dell’identità italiana: mille cittadini con tricolori, cori e slogan

La città di Brescia ha visto una manifestazione pacifica e ordinata, simile a quella già organizzata a Bologna, dove almeno un migliaio di cittadini hanno marciato in difesa della propria identità culturale, brandendo il tricolore italiano e cantando “Brescia è nostra e ci appartiene”. Senza incidenti per il fatto che non ci sono state contromanifestazioni di estrema sinistra come a Bologna, questo evento ha dimostrato la possibilità di esprimere legittime preoccupazioni per la crescente islamizzazione e la sostituzione etnica che la città sta vivendo.

Questa marcia ha sollevato un acceso dibattito, con critiche provenienti da sinistra, associazioni antifasciste e sindacati, che accusano di “normalizzazione del neofascismo” e di mancanza di rispetto per la storia della Resistenza e per le vittime dello stragismo: deliranti.

Ma per i partecipanti, questa non è stata solo una protesta; è un grido d’allarme contro la drammatica perdita dell’identità culturale e storica di Brescia, una città che rischia di essere trasformata in uno scenario estraneo ai valori e alle tradizioni che l’hanno caratterizzata per secoli.

È cruciale che il diritto alla libera manifestazione sia rispettato, soprattutto in un momento in cui la popolazione sente il bisogno di proteggere la propria eredità culturale da cambiamenti demografici che non sono inarrestabili.