Africano massacra ragazzo a martellate sul bus, giudice lo scarcera
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El Amoud ha sferrato colpi brutali alla testa, al volto e al collo della vittima con un martello. Un atto di violenza inaudita, che segue un altro crimine orrendo compiuto dallo stesso individuo: l’omicidio a coltellate di un uomo. Ma rimane libero.
Criminalità Importata e Magistratura Complici: L’Assurda Protezione dei Delinquenti Stranieri
Fermo, dopo aver minacciato con un taglierino un 18enne, lo ha colpito alla testa, al volto e al collo con un martello frangivetro su un bus: arrestato il 22enne marocchino pluripregiudicato El Amoud Hamza.
Nonostante fosse già stato protagonista del regolamento di conti a Porto… pic.twitter.com/cvcWfZU9Lm
— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 15, 2024
L’Italia è in preda a un’ondata di criminalità senza precedenti, alimentata da un’orda di immigrati che, invece di integrarsi, seminano terrore nelle nostre città. Un esempio lampante di questa discesa nell’inferno è il caso di El Amoud Hamza, un marocchino di 22 anni, pluripregiudicato, che ha trasformato un normale viaggio in autobus a Fermo in un incubo.
El Amoud, dopo aver minacciato un giovane di soli 18 anni con un taglierino, non si è fermato lì: ha sferrato colpi brutali alla testa, al volto e al collo della vittima con un martello frangivetro. Un atto di violenza inaudita, che segue un altro crimine orrendo compiuto dallo stesso individuo: l’omicidio a coltellate di un uomo a Porto Sant’Elpidio.
E cosa fa la giustizia italiana? Nulla di significativo. Nonostante il curriculum criminale di El Amoud, il magistrato ha deciso di concedergli gli arresti domiciliari. Sì, avete letto bene, domiciliari. Questo è il livello di protezione che le nostre toghe offrono ai criminali stranieri, trasformando l’Italia in un rifugio per delinquenti.
Questa decisione è un insulto a ogni cittadino che vive nella paura, a ogni famiglia che ha perso la tranquillità, a ogni vittima che spera in un minimo di giustizia. Le toghe pro-immigrati, che dovrebbero difendere la legge e la sicurezza pubblica, sembrano più preoccupate di proteggere chi ha dimostrato di essere una minaccia per la società.
Dove è finita la giustizia? Perché un pluripregiudicato, responsabile di crimini violenti, non viene immediatamente rimosso dalla società e rimandato nel suo paese d’origine? La risposta è chiara: abbiamo una magistratura che si è trasformata in un avamposto dell’accoglienza a tutti i costi, anche a scapito della sicurezza degli italiani.
Questa è la realtà della nostra Italia: un paese dove la criminalità d’importazione è fuori controllo e dove chi dovrebbe proteggere i cittadini è invece complice di questa discesa nel caos. L’immigrazione non controllata ci sta costando la nostra sicurezza, la nostra tranquillità, e forse, un giorno, anche la nostra libertà. È tempo di dire basta a questa follia, di esigere che i criminali stranieri siano trattati come tali e non come ospiti da proteggere.
L’Italia merita giustizia, merita sicurezza, e merita che i veri colpevoli di questi crimini siano dietro le sbarre, non a casa loro, pronti a colpire ancora.
Non oso immaginare come avrebbe agitato la sua proboscide la elly schwein se il ragazzo bianco avesse picchiato il maranza.
Vanno schiacciati a bastonate, nella peggiore delle ipotesi chiederanno altre botte perchè gli piace…
Il giornale dei vescovi, “avvenire” non ha commentato dicendo “che bello, il ragazzo si è lasciato massacrare cristianamente senza reagire perchè avrebbe potuto mettere a rischio l’incolumità del baluba”?
Io ricorco quando scrissero una bestialità analoga a proposito della poliziotta violentata a Napoli qualche anno fa…