Daisy Osakue contro l’Italia razzista: ‘Accusata di furto perché nera’ 🥚
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Daisy Osakue, l’atleta fallita figlia di uno condannato in primo grado come mafioso nigeriano che insiste con la vittimizzazione: ancora accuse di razzismo all’Italia. Perché non torni in Nigeria, allora?
Daisy Osakue, la discobola nigeriana con cittadinanza italiana, ma atleta fallita, torna alla ribalta con una nuova accusa di razzismo, per la seconda volta mettendo in scena un episodio che sembra più una messinscena che un reale atto di discriminazione. Dopo che la questione del lancio di uova, avvenuta anni fa, si è rivelata una bufala, ecco che Osakue rilancia con un’altra storia, questa volta in un negozio Apple di Torino.
Secondo quanto riportato da La Stampa, Osakue ha pubblicato un post su Instagram dove afferma: “Sono stata fermata a Torino in un negozio Apple. Pensavano stessi rubando, perché nera”. Ma è davvero così? Osakue descrive di essere stata avvicinata da un addetto alla sicurezza che le avrebbe chiesto di pagare prima di lasciare il negozio. La sua risposta? Mostra il tesserino delle Fiamme Gialle e accusa l’uomo di averla fermata solo per il colore della sua pelle.
“Se salgo su un bus e qualcuno mi tocca parto di testa – conclude – Ma è tutta colpa mia, che ho pensato di uscire di casa, sotto Natale, per fare shopping”. La sua narrativa sembra costruita per attirare l’attenzione, sfruttando ancora una volta il tema del razzismo.
È legittimo chiedersi perché Daisy Osakue, figlia di un condannato in primo grado come mafioso nigeriano, continui a rimanere in Italia, dove ha già dimostrato di non avere successo sportivo significativo. Perché non tornare in Nigeria, dove potrebbe costruirsi una vita lontana da queste accuse che sembrano più atte a creare scandalo che a denunciare vere ingiustizie?
L’insistenza di Osakue nel presentarsi come vittima di razzismo, specialmente dopo che la prima accusa si è dimostrata infondata, solleva dubbi sulla sua credibilità. Il ‘racial profiling’ diventa un pretesto facile per chi cerca di nascondere le proprie inadeguatezze o fallimenti sotto il velo di una presunta discriminazione.
Apple si è scusata, ma forse è tempo che si inizi a mettere in discussione la veridicità delle accuse di Osakue, piuttosto che accettarle acriticamente.
Diffidare sempre di chi reagisce dichiarandosi “intoccabile” perchè qui perchè la… come se nella Guardia di Finanza nessuno abbia mai rubato.
Ma adesso fanno arruolano anche i figli dei pregiudicati pure ballisti?
Perchè sarebbe qusto il punto: l’ereditarietà e il ballismo, per non parlare del fatto che ‘sta tipa potrebbe arrestare qualcuno a seconda dell’umore e sappiamo già che non c’è con la testa…