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Piero Fassino, il Nuovo Nero di Torino: La Difesa Più Inaspettata. Dopo il Caso Osakue, Fassino Sceglie il Camuffamento per Giustificare il Presunto Furto.

Nel mondo della politica italiana, dove l’assurdità a volte supera la realtà, arriva un colpo di scena che lascia tutti a bocca aperta. Piero Fassino, ex sindaco di Torino e noto esponente del Partito Democratico, ha deciso di adottare una strategia difensiva che ha dell’incredibile, ispirandosi nientemeno che al caso di Daisy Osakue.

Per chi non lo ricordasse, Daisy Osakue, atleta fallita di origini nigeriane, ha fatto notizia quando è stata colpita da un uovo lanciato da una macchina, sostenendo che l’atto fosse motivato dal razzismo e l’altro giorno è tornata a lamentarsi, stavolta perché sarebbe stata ‘scambiata’ per ladra “solo perché nera”.

Ora, Fassino, sorpreso mesi fa con una boccetta di profumo in tasca nel duty free dell’aeroporto di Fiumicino – episodio che ha sollevato più di un sopracciglio -, ha deciso di cambiare radicalmente la sua linea di difesa: anche lui è nero.

Fassino ha annunciato che spiegherà la sua condotta affermando di essere stato “scambiato per ladro” perché nero. Sì, avete capito bene: Piero Fassino, l’uomo che ha passato la vita sotto i riflettori della politica italiana, con la sua carnagione che ricorda più il pallore di una notte insonne che il sole africano, dichiara di essere stato vittima di un errore razziale. Perché, in fondo, la razza è una questione intima…E ognuno può essere ciò che vuole nella cultura liquida e woke.

“È evidente che il mio camuffamento è stato così efficace da trarre in inganno anche i più attenti osservatori,” ha dichiarato Fassino, con un sorriso che sembrava dire “se non puoi batterli, unisciti a loro”. Ma come si è preparato il nostro politico per questa nuova difesa? Secondo fonti vicine al caso, Fassino ha trascorso diverse ore davanti allo specchio, cercando di perfezionare un look che lo rendesse il più “nero possibile”, tutto per giustificare l’incidente al duty free.

La strategia è talmente audace che ha lasciato senza parole non solo i suoi sostenitori ma anche i suoi detrattori. “Se Osakue può essere scambiata per ladra perché nera, perché non posso esserlo anch’io?” ha chiesto retoricamente Fassino, mentre si preparava per la sua prossima apparizione pubblica con un trucco che ricorda più un Carnevale di Rio che un dibattito politico.

Il mondo politico italiano si trova ora di fronte a una nuova sfida: dovrà decidere se ridere di questa strategia o prenderla seriamente. Nel frattempo, Fassino, con il suo nuovo look, continua a sostenere che la sua è solo una “questione di giustizia sociale”, un modo per sensibilizzare sull’importanza di non giudicare dalle apparenze.

Ma, tra una risata e l’altra, ci si chiede: fino a dove si spingerà la politica italiana per trasformare ogni scandalo in un’occasione di spettacolo? Con Fassino, sembra che non ci siano limiti, solo nuove, incredibili, strategie difensive.