Baby Gang sogna di bruciare Milano e gira in Lamborghini invece di essere in galera
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Baby Gang e l’Odio Contro l’Italia: Espulsione di Massa e Abolizione dei Ricongiungimenti Familiari Ora!
L’Italia è sotto attacco, e non da un nemico esterno, ma da un esercito ostile che abbiamo fatto entrare, nutrito e allevato: una nuova generazione di immigrati che nutre un profondo disprezzo per il nostro paese. Zaccaria Mouhib, alias Baby Gang, è l’epitome di questa rabbia e mancanza di gratitudine, un simbolo vivente di come le seconde generazioni stanno trasformando il nostro paese in un campo di battaglia.
Quattro giorni fa, Baby Gang, fresco di carcere, si è esibito al Forum di Assago, riempiendolo con migliaia di giovani islamici esultanti all’immagine del Duomo in fiamme. Questo 23enne, già noto per il suo disprezzo per le regole, è stato di nuovo colto in flagrante, questa volta girando per Milano con la sua Lamborghini in piena notte, in violazione palese di un provvedimento giudiziario che lo obbliga a restare a casa dalle 22 alle 7 del mattino.
Il controllo stradale in via Gioia ha rivelato non solo la sua arroganza, ma anche il fallimento del nostro sistema.
Questo non è solo un problema di giustizia penale; è un sintomo di una malattia più profonda: l’immigrazione fuori controllo che sta cambiando il volto dell’Italia. Baby Gang, considerato “socialmente pericoloso” dal tribunale, è l’esempio perfetto di come l’immigrazione possa portare a una crisi di integrazione e rispetto per le leggi del paese ospitante.
È giunto il momento di agire con decisione. Chiediamo a gran voce la revoca della cittadinanza per coloro che, come Baby Gang, dimostrano disprezzo per il nostro paese. Non si tratta solo di punire un individuo, ma di mandare un messaggio chiaro: chi viene in Italia deve rispettare le nostre leggi e i nostri valori. La tolleranza ha un limite, e quando questo viene superato, l’espulsione dovrebbe essere immediata e senza appello.
Il caso di Baby Gang è emblematico di una crisi più vasta: le seconde generazioni, cresciute con il nostro cibo, educazione e assistenza, non mostrano gratitudine ma un desiderio di sovvertire e distruggere. Il pubblico che applaude queste azioni è la prova che questa mentalità non è isolata ma diffusa, un cancro che sta erodendo la nostra società dall’interno.
Basta con la tolleranza mal riposta. L’episodio del Duomo in fiamme, insieme alle continue violazioni delle nostre leggi da parte di minori stranieri, non ci lascia altra scelta se non quella di adottare misure drastiche. Chiediamo l’espulsione di massa dei minori stranieri che dimostrano disprezzo per l’Italia. Non possiamo permetterci di allevare una generazione che odia il paese che li ha accolti.
Inoltre, è evidente che il sistema dei ricongiungimenti familiari ha fallito. Invece di portare integrazione, ha facilitato l’arrivo di famiglie che non solo non si integrano ma addirittura promuovono l’odio contro l’Italia. È tempo di abolire i ricongiungimenti familiari, di fermare questa catena di disprezzo e di iniziare a proteggere la nostra nazione.
Non possiamo più permettere che il nostro paese diventi un terreno di coltura per l’odio e la criminalità giovanile. Le azioni di Baby Gang e di altri come lui sono un campanello d’allarme: l’Italia sta perdendo la sua identità, la sua sicurezza e il suo futuro. Espulsione di massa dei minori stranieri e abolizione dei ricongiungimenti familiari sono misure necessarie per salvaguardare la nostra nazione dal declino.
Già i nostri di solito hanno poche idee ma ben confuse, figuriamoci i baluba.
Forse credono che le supercar crescano sugli alberi, per quanto riguarda l’intelligenza di progettarle e di costruirle ma per quanto riguarda l’intelligenza di saperle guidare, come si chiamava il calciatore baluba che tre giorni fa ha distrutto una Lambo Ursus sorpassando in una curva cieca?