Industriali assumono africani e licenziano italiani: sindacati zitti e buoni
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L’Incredibile Avventura dei Sindacati: Alla Ricerca di Nuovi Schiavi per i Padrini di Confindustria
Ora, cari lettori, dobbiamo parlare di un fenomeno che ha dell’incredibile: mentre Confindustria Veneto ci informa, con il tono di una profezia apocalittica, che “ci sarà un aumento esponenziale della cassa integrazione”, ecco che la stessa Confindustria, con la faccia tosta di un politico grillino, continua a gridare “dateci più migranti!”.
Ma dove sono i sindacati in tutto questo? Ah, esatto, sono in Africa! Non certo a difendere i lavoratori italiani che stanno perdendo il loro posto di lavoro, ma a cercare nuove anime da sfruttare per i loro amici industriali. Chissà, forse si sono convinti che il benessere dell’Italia dipenda dal trovare manodopera disposta a lavorare per un tozzo di pane, mentre gli italiani vengono messi alla porta.
Questo modello di crescita, basato su un export che ha bisogno di salari da fame, è proprio quello che ha fatto crollare la Germania e ora ci prova con l’Italia. E chi è stato a dirci che forse, ma solo forse, questo sistema ha qualche “piccolo” problema? Mario Draghi, il santo patrono del capitalismo italiano, ha ammesso che sì, forse stiamo andando nella direzione sbagliata. Ma, evidentemente, i sindacati non hanno ricevuto il messaggio, troppo impegnati a fare da agenzia di reclutamento per Confindustria.
E ora, mentre gli italiani si vedono sostituiti da chi accetta qualsiasi condizione di lavoro, i sindacati, che dovrebbero essere, ma non sono mai stati, il nostro scudo contro lo sfruttamento, sono là fuori, a giocare a “chi trova più lavoratori a basso costo vince”. Perché, diciamocelo, è molto più facile trovare nuovi “schiavi” che combattere per i diritti dei lavoratori che già abbiamo.
Dunque, mentre Confindustria chiede più braccia per alimentare la loro macchina di produzione, e gli italiani si trovano in cassa integrazione, i sindacati, quei grandi difensori dei diritti dei lavoratori, sono in giro per il mondo a cercare altri servi per i loro padroni. Che ironia, vero? O forse è solo un disastro annunciato, una farsa in cui gli italiani sono i pagliacci del circo economico.
Allora, dove sono i sindacati quando gli industriali chiedono più migranti e poi licenziano italiani? Ah, sì, sono in Africa, a lavorare per garantire un futuro roseo a chi non ha bisogno di diritti, solo di un lavoro. Bravo, sindacati, bravi davvero.
E quante volte occorre ripetere ancora che essere di sinistra significa essere affetti da un disturbo mentale?
Che siano politici, sindacalisti o semplici cazzàri di quartiere, una volta che vengono messi di fronte all’evidenza dei fatti si perdono completamente perchè incapaci di sostenere il confronto intellettuale costruttivo e allora o si perdono nel vuoto dei loro ragionamenti o sbraitano di fascismo perchè non sanno fare altro.
Non sono solo in Africa sono anche nelle piazze a chiedere le firme contro l’autonomia differenziata. È nelle fabbriche e nei cantieri che non si vedono più