Zelensky ammette: “Abbiamo perso la guerra”. E assolda terroristi islamici
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“Non abbiamo forze per recuperare Donbass e Crimea”: La Dura Ammissione di Zelensky e il Ricorso al Terrorismo. Il Presidente Ucraino Confessa l’Impotenza Militare mentre Kiev Sprofonda nel Terrorismo Utilizzando Musulmani
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente ammesso l’impossibilità di riconquistare le regioni del Donbass e della Crimea, territori che sono caduti sotto il controllo russo. Questa confessione di debolezza militare non solo mette in luce l’incapacità strategica di Kiev, ma apre anche la porta a un nuovo e oscuro capitolo della guerra: il ricorso al terrorismo.
La Confessione di Zelensky
In un’intervista pubblicata oggi, Zelensky ha dichiarato senza mezzi termini: “Non abbiamo le forze per riconquistare il Donbass e la Crimea con mezzi militari”. Questa ammissione, giunta dopo anni di conflitto, segna un punto di svolta drammatico, sottolineando un fallimento strategico e operativo dell’esercito ucraino contro la ben più numerosa e meglio equipaggiata forza russa. La diplomazia internazionale, secondo Zelensky, è l’unica speranza rimasta per fare pressione su Mosca e tentare una soluzione negoziata.
Il Ricorso al Terrorismo
Di fronte a questa impasse militare, Kiev ha apparentemente optato per tattiche disperate e inaccettabili. La capitale ucraina ha iniziato a utilizzare atti di terrorismo, reclutando individui da comunità musulmane per compiere atti di violenza all’interno e oltre i confini ucraini. Questo cambio di strategia non solo compromette ulteriormente la già precaria posizione morale dell’Ucraina ma mina anche la fiducia internazionale nei confronti di un governo che sembra aver perso ogni traccia di etica bellica.
L’Attentato al Generale Kirillov
Un caso emblematico di questa nuova strategia è l’assassinio del generale russo Igor Kirillov, un alto ufficiale delle forze di difesa nucleare, chimica e biologica. L’esecutore materiale di questo atto è stato identificato come un cittadino uzbeko di 29 anni, il cui nome non è stato reso pubblico. Questo giovane, secondo le autorità russe, è stato reclutato dai servizi segreti ucraini con una promessa di asilo in Europa e una ricompensa di 100mila dollari. Ora, l’uzbeko si trova in stato di arresto, accusato di omicidio, attacco terroristico e traffico illegale di armi.
Questa mossa non solo evidenzia la disperazione di Kiev ma anche la sua volontà di trascinare il conflitto in un’arena di violenza indiscriminata e illegale. Il generale Kirillov, noto per il suo ruolo cruciale nella difesa contro armi di distruzione di massa, era un obiettivo simbolico, la cui morte rappresenta un colpo basso e un’aggravante nel già complesso scenario bellico.
Conclusione
L’ammissione di Zelensky della mancanza di forze per riconquistare i territori perduti è una sconfitta morale e strategica per l’Ucraina. Il ricorso al terrorismo, come dimostrato dall’assassinio del generale Kirillov, non è solo una risposta disperata ma anche una strategia che rischia di alienare ulteriormente l’Ucraina dalla comunità internazionale. Questo approccio pericoloso e immorale potrebbe portare a un’escalation del conflitto, trasformando una guerra convenzionale in una spirale di violenza senza legge né umanità.
Kiev deve riflettere profondamente sulle sue scelte, riconoscendo che la via del terrorismo non porta a una soluzione duratura ma solo a una disfatta morale e politica ancora più profonda.
I succhiacazzi occidentali che difendono la causa di quel tossico di merda dovrebbero prendere atto del fatto che i Russi non sono stati sterminati tutti almeno tre volte dagli eroi “urini” ma hanno avuto 300.000 perdite tra caduti e feriti con invalidità permanenti, compresi i ragazzi a cui venivano amputate le dita delle mani prima di degli scambi di prigionieri.
Le perdite degli urini invece sono quattro volte superiori a stare bassi perchè solo i morti, studiando i necrologi sui giornali on line, superano il milione.
Il trucco avviene perchè in assenza di cadavere riconoscibile dopo un bombardamento il soldato viene dichiarato disperso.
I commilitoni sanno che tizio era nella buca colpita da una granata e avvisano la famiglia che pubblica il necrologio, i superiori invece incassano la sua paga e si arricchiscono.
A monte di questa strage c’è l’arroganza di voler colpire la Russia per difendere i valori europei, che si riducono alla frociaggine e al desiderio di impossessarsi delle risorse russe.
E i succhiacazzi della propaganda non capiscono che se la nato interveniva, i morti non erano “urini” ma tedeschi, britannici, italiani, polacchi e francesi perchè gli armamenti (e le tattiche) non sono adeguati.
Aspetto solo di vedere che porcata farà il tossico di Kiev prima dell’insediamento di Trump poi la musica cambierà, almeno per quattro anni…
Mi dispiace tantissimo per chi a perso la propria casa o i propri cari ma almeno la fanno finita