Lo massacrano perché italiano, gli strappano la pelle a morsi
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All’inizio di settembre, a Milano, uno studente barese di 19 anni, appena arrivato in stazione Centrale, venne massacrata di botte (gli strapparono pure la pelle a morsi) e rapinato da 3 marocchini clandestini di 20, 34 e 50 anni, tutti con una sfilza di precedenti.
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— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 19, 2024
Una Tragedia Annunciata: L’Immigrazione Clamorosa e la Violenza a Milano
Un caso che ha scosso l’Italia e che mette in luce, ancora una volta, i pericoli dell’immigrazione incontrollata e della presenza di clandestini sul nostro territorio. All’inizio di settembre, un giovane studente barese di soli 19 anni, appena arrivato a Milano per affrontare un test d’ingresso universitario, è stato brutalmente aggredito alla Stazione Centrale. Non si è trattato di una semplice rapina, ma di un’aggressione selvaggia e disumana: lo studente è stato picchiato a sangue, con morsi talmente violenti da strappargli la pelle. I responsabili? Tre marocchini, noti alle forze dell’ordine, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, tutti clandestini con una lunga lista di precedenti penali.
La Giustizia a Metà
Ieri, finalmente, uno dei tre aguzzini è stato condannato a 7 anni di reclusione con rito abbreviato, un segno di giustizia che però non può cancellare il trauma inflitto al giovane. Gli altri due complici sono ancora sotto processo con rito ordinario, lasciando una sensazione di incompletezza e di giustizia non pienamente soddisfatta.
La Verità Scomoda
Questo episodio non è isolato, ma rappresenta una delle tante facce dell’immigrazione clandestina che l’Italia sta subendo. Le nostre città sono diventate territori di caccia per bande che approfittano della debolezza delle leggi sull’immigrazione per commettere crimini senza timore di conseguenze severe. La presenza di individui con precedenti penali, ma senza un controllo rigoroso, crea un ambiente di insicurezza e paura.
L’Immigrazione Selvaggia: Un Pericolo per Tutti
L’immigrazione, quando non gestita con criteri rigorosi, diventa una minaccia alla sicurezza pubblica. Questi non sono solo “poveri migranti” in cerca di una vita migliore; tra loro si nascondono individui pronti a sfruttare il sistema, a delinquere, e a portare violenza sulle nostre strade. Le nostre città meritano sicurezza, non di essere trasformate in zone di guerra dove giovani studenti vengono brutalizzati appena scesi dal treno.
Una Politica Fallimentare
Il sistema attuale di gestione dell’immigrazione è un fallimento. La mancanza di controlli efficaci, la lentezza della burocrazia e la politica di accoglienza senza discernimento hanno creato un humus fertile per la criminalità. Non è razzismo chiedere che chi entra nel nostro paese lo faccia seguendo le regole, rispettando le leggi, e non per alimentare il mercato nero del crimine.
Conclusione
L’episodio di Milano è un monito per tutti noi. Serve una politica di immigrazione che non solo sia umana ma anche pragmatica e sicura. Serve che il controllo delle frontiere diventi una priorità, che chi delinque sia espulso senza indugio, e che la sicurezza dei cittadini italiani non sia un’opzione, ma una priorità. Il giovane studente barese non merita solo giustizia, ma anche che il suo caso serva da deterrente per futuri atti di violenza. L’Italia deve alzare la testa e dire basta a questo genere di barbarie.
Se mordono sono belve e non esseri umani, vanno ricondotti nel loro habitat naturale nella savana…